Da un affresco latte miracoloso

I prodigi della Madonna delle Scale. Seicento guarigioni all’Ospedal Grande

Foto Monica Querci

di Gilberto Roccabianca
Storico locale

 

Nel 1613 il ducato di Mantova fu scosso da una moltitudine di eventi calamitosi. Alla carestia alimentare e a crudeli epidemie si aggiunsero anche i disagi della guerra scatenata contro Ferdinando Gonzaga da Carlo Emanuele di Savoia per il possesso del Monferrato. L’Ospedal Grande fu messo in crisi dalla grande quantità di ammalati che vi affluivano, dall’insufficienza di generi alimentari e dall’invasione della soldatesca che utilizzava l’ospedale come fosse una caserma. Si arrivò addirittura a considerare l’ipotesi di chiudere l’ospedale.

Nel bel mezzo della crisi un evento miracoloso sollevò gli animi degli ammalati e dei cittadini. Nel tardo pomeriggio di una domenica di giugno due giovani inservienti dell’ospedale andarono a rifornire di olio, mescolato ad acqua, la lampada che ardeva davanti ad un affresco della Madonna, a metà delle scale che portavano al primo piano. La miscela si tramutò improvvisamente in una sostanza bianca, simile a latte. Alle grida di meraviglia delle ragazze accorsero i militari che occupavano l’ospedale e anch’essi, mescolando acqua e olio, ottennero questa misteriosa sostanza che, assaggiata, risultava avere proprio il sapore dolce del latte.

Tutta la vicenda è narrata per esteso in un volumetto intitolato Elogio storico dell’origine di S. Maria del Latte o delle Scale, pubblicato nel 1621 da Giacomo Ferrari, medico dell’ospedale, il quale afferma di essere stato lui stesso guarito, dopo otto giorni di delirio febbrile, grazie all’intervento miracoloso della Madonna delle Scale.

La fama della celeste trasformazione si sparse subito per la città e ben presto una folla di credenti riempì le scale, le corsie e i chiostri interni dell’ospedale. Subito una donna cieca di nome Ippolita, cospargendosi gli occhi con il latte miracoloso, tornò a vedere e nei mesi e anni successivi furono più di seicento le guarigioni attribuite alla Madonna delle Scale. L’immagine sacra guariva dalle pleuriti, dalla cefalea, dal delirio melanconico, dalle emorragie, dalle coliche e dalle febbri maligne. La Madonna interveniva nei parti difficili, favoriva l’afflusso di latte nelle puerpere e liberava le donne indemoniate. Il Ferrari testimonia che le scale, i muri e i chiostri dell’ospedale erano tappezzati di ex-voto d’argento, di lampade e di candele votive a testimonianza dei prodigi operati dall’immagine miracolosa.

Due secoli dopo la Madonna delle Scale era ancora ben viva nella memoria dei mantovani. Ne parla lo storico Giovanni Arrivabene nel suo Compendio della storia di Mantova, ma lo stesso non dice se l’immagine fosse ancora venerata in qualche luogo, dopo il trasferimento dell’ospedale in altra sede e la trasformazione in caserma dello storico edificio di S. Leonardo.

 

Nella fotografia un’antica mappa dell’Ospedal Grande
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