Pronto soccorso, il triage cambia volto

Lavori al Carlo Poma, obiettivi: doppio livello di accettazione per i pazienti, spazi più ampi e tempi d’attesa più brevi.

Un triage più spazioso, con un doppio livello di accettazione per smistare i pazienti a seconda della loro gravità. Obiettivo: rendere i tempi d’attesa sempre più brevi, ottimizzare la gestione dell’utenza e i percorsi di diagnosi e cura, ampliare i locali destinati all’osservazione.

Per ottenere questa evoluzione del triage è stata affrontata nel mese di settembre una nuova fase di lavori al Pronto Soccorso di Mantova. L’area deputata all’attività cambierà fisionomia e soprattutto verrà introdotta un nuovo approccio.

Ad accogliere al primo step il paziente sarà l’infermiere detto tecnicamente ‘flussista’, che avrà cioè il compito di stabilire l’intensità di cura del caso: alta, intermedia o bassa. Un secondo livello di triage sarà affidato a un altro infermiere, che indirizzerà l’utente verso il percorso più appropriato.

 

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