Esami più veloci e immagini di alta qualità, possibilità di ridurre la radioattività impiegata. La messa in funzione prevista per novembre
Una nuova pet-ct digitale di ultima generazione per l’ospedale di Mantova, unica nel suo genere nella provincia e nei territori limitrofi. Si tratta di un sistema diagnostico completamente digitale, che sostituisce quello attuale e offrirà diversi vantaggi: esami più veloci e immagini di migliore qualità, possibilità di ridurre la quantità di radiazioni al paziente, rendendo ancora meno significativa l’esposizione.
La tomografia a emissioni di positroni o pet-ct è una metodica combinata che permette di eseguire durante lo stesso esame una tac, che sfrutta le emissioni dei raggi X per analizzare la composizione dei tessuti, e la pet che ha il pregio di analizzare i tessuti a livello molecolare evidenziando il metabolismo anomalo rispetto alla risposta fisiologica dei tessuti normali e mettendo quindi in evidenza la presenza e l’attività dei tessuti patologici.
L’istallazione prevede lo smantellamento dell’apparecchiatura esistente, l’adeguamento dei locali e il montaggio della nuova diagnostica, in programma per la fine di ottobre. La messa in funzione è invece prevista per la metà di novembre. Fino ad allora gli esami saranno eseguiti tramite una pet-ct mobile, predisposta nei giorni scorsi nei pressi del Pronto Soccorso per consentire le attività necessarie all’installazione e attivazione della nuova apparecchiatura.
L’impegno economico totale supera i 2 milioni di euro: più di 1.877.000 per il macchinario, finanziato da Regione Lombardia, i restanti destinati all’intervento strutturale. La pet-ct verrà utilizzata principalmente per esami oncologici, ma anche per quelli neurologici e per indagini sulle patologie infiammatorie. Grazie alle sue potenzialità, in futuro potrà essere impiegata inoltre nelle valutazioni delle malattie neuro-degenerative, come l’Alzheimer, con la possibilità di predirne il rischio evolutivo.
Attualmente si eseguono circa 2.200 prestazioni all’anno, ma l’obiettivo è quello di garantire una maggiore offerta e raggiungere quota 2.800, compatibilmente con l’incremento del personale richiesto per questa operazione.