Nascono i distretti, una risposta di rete alla sofferenza del territorio

La legge regionale ne prevede quattro, funzionano attraverso le case di comunità, gli ospedali di comunità e le centrali operative

Asst Mantova ha compiuto un ulteriore passo per dare corso alla legge di potenziamento del sistema sanitario lombardo, attivando nel mese di maggio i distretti. Sono quattro: Alto Mantovano, Mantovano, Basso Mantovano, Oglio Po-Caslasco Viadanese. Si tratta di articolazioni organizzativo-funzionali, luoghi privilegiati di coordinamento della rete dei servizi socio sanitari territoriali. Costituiscono i centri di riferimento per l’accesso a tutti i servizi dell’azienda.

Sono deputati al perseguimento dell’integrazione tra le strutture sanitarie, socio sanitarie e i servizi socioassistenziali, in un’ottica di collaborazione con le istituzioni locali. Si raccordano infatti con i Comuni, con il Piano di Zona e il Programma delle Attività Territoriali. Assicurano quindi una risposta coordinata e continua ai bisogni della popolazione, l’uniformità dei livelli di assistenza, la pluralità dell’offerta.

Quali sono le funzioni dei distretti? Programmazione delle attività, erogazione dei servizi sanitari, gestione dei percorsi assistenziali integrati di competenza, garanzia di accesso alle prestazioni ed equità, attraverso il monitoraggio continuo della qualità.

Queste nuove articolazioni sono nate dal riconoscimento di uno stato di sofferenza del territorio, già emersa negli ultimi anni, ma amplificata dalla pandemia. Si sono riscontrate difficoltà nel reperire personale per le cure primarie, un’inadeguata integrazione fra sanitario e sociale, l’impoverimento delle risorse dedicate all’assistenza e alle cure territoriali.

La nuova normativa regionale ha inteso quindi ovviare a queste difficoltà, reintroducendo e potenziando, appunto, le realtà distrettuali. Che erano già previste dalla Legge di riforma 23 nel numero di tre, assegnate alle Ats, ma nei fatti rimaste inespresse. Da qui una migliore definizione e articolazione, con la creazione delle case della comunità, degli ospedali di comunità e delle centrali operative, strutture attraverso le quali si esplicano concretamente le funzioni dei distretti.

Al distretto Alto Mantovano fanno capo le case della comunità di Castiglione delle Stiviere, Asola, Goito (già attiva) e l’ospedale di comunità di Asola. Al distretto Mantovano l’ospedale e la casa di comunità di Mantova. Al distretto Basso Mantovano le case della comunità di Suzzara, Quistello, Sermide e Felonica e l’ospedale di comunità di Borgo Mantovano. Al distretto Oglio Po-Caslasco Viadanese, le case della comunità di Viadana, Bozzolo, Casalmaggiore e gli ospedali di Comunità di Viadana e Bozzolo (già attivo). La rete sarà completata entro il 2024. La logica di fondo è quella di dare vita a una nuova cultura del prendersi cura, grazie a un approccio multidisciplinare, avvicinandosi il più possibile ai contesti di vita dei cittadini.


 

Renzo Boscaini, direttore socio sanitario Asst Mantova

2 Commenti
  1. In pratica.Io abito a borgo Virgilio. Che vantaggi ho,cosa mi offre la casa di comunità di Mantova?in qualità di cittadino-paziente:riesco avere visite specialistiche in tempi “legali”? Ho retinopatia ho chiesto appuntamento non prima di dicembre.
    In qualità di MMG.Riuscirò a fare più visite e meno adempimenti burocratici? Stop piani per pannoloni,stik glicemici,sedie a rotelle piccole-grandi
    Alte-basse…?
    Proposta.Tavoli di lavoro permanenti. MMG-Medici ospedale-Funzionari ASST…

    1. Buongiorno,
      per Mantova è prevista la realizzazione della casa di comunità in alcuni edifici del presidio ospedaliero Carlo Poma che verranno ristrutturati. L’ingresso si affaccerà su viale Albertoni.

      Attualmente la maggior parte delle prestazioni che verranno erogate dalla casa di comunità vengono effettuate nella sede di via Trento 6.
      I requisiti strutturali e organizzativi delle case di comunità, degli ospedali di comunità e delle centrali operative territoriali sono contenuti nel decreto ministeriale 77 di recente pubblicazione. In particolare, le case di comunità – punto di primo accesso del cittadino alla rete dei servizi socio sanitari territoriali – prevedono due valori aggiunti:
      – Forte integrazione dei servizi sanitari e sociali
      – Percorsi di continuità tra i vari setting assistenziali sia ospedalieri che territoriali, compresi i rapporti tra Medici di Medicina Generale, specialisti e infermieri di famiglia e di comunità

      I Medici di Medicina Generale potranno accedere alle agende degli specialisti. Per le patologie croniche, invece, è già attiva una modalità di presa in carico che, grazie all’elaborazione di un piano assistenziale, garantisce al paziente la prenotazione delle prestazioni necessarie.
      Infine, ASST di Mantova prevede tavoli di lavoro condivisi dedicati. A breve ne verrà attivato uno specifico con l’obiettivo di facilitare le attività sia dei Medici di Medicina Generale che degli specialisti.

      Renzo Boscaini, Direttore Socio Sanitario di ASST Mantova
      Angela Bellani, direttore del distretto di Mantova

Lascia un commento

Il tuo indirizzo email non verrà pubblicato.

Archivi
Categorie
Iscriviti alla newsletter