Accostiamoci a tanta bellezza, e giriamole intorno

Anche nel 2022 è stato bandito il Premio nazionale di poesia Terra di Virgilio, promosso dall’associazione mantovana La corte dei poeti nell’ambito del Mantova Poesia-Festival Internazionale Virgilio. Il premio presenta due sezioni: Vita di scienza ed arte, per autori noti ed esordienti; L’ozio degli attivi, riservata a persone ospitate in strutture protette. La poesia dei luoghi difesi e tutelati, altrimenti definita “poesia dell’anima”, dà spazio all’espressione lirica di persone che praticano la scrittura come elemento di riscatto, di autocura e di reinserimento sociale. Si riportano qui le poesie della sezione L’ozio degli attivi, provenienti da case circondariali e strutture di cura e pubblicate nell’antologia del premio edizione 2021. Verranno pubblicate le poesie dei vincitori e dei segnalati.

Primo classificato

Eric Weiss – Ospite di Casa Betania, Servizio specialistico Ce.I.S. Onlus – Centro Vicentino di Solidarietà Schio Impegnati per la vita, Sovizzo (Vicenza).

 

Paesaggi

–       La nota d’oro che il corno
Emette nel bosco lontano
E insieme all’incanto stupendo
Di un fresco sorriso trionfante

–       Verrà, chissà una sera
In cui berrò tranquillo.

–       Se il mio male s’acquieta
E se mai avrò un po’ d’oro
Sceglierò il paese
Delle vigne o il nord?!
Ah, sognare è indegno

–       La bianca luna
Splende nei boschi;
da ciascun ramo
nasce una voce
sotto il fogliame,

–       Frasi accorte, sotto il senso banale
Il mio amore seguiva i tuoi pensieri.
Davanti a quanto si osa
Ci toccherebbe innalzarci
Sopra ogni cosa.

 

A una passante

–       La mano che raggiunge il sottobosco
Fosco, alla corrente che stempra
D’attorno i ponti rovesciati
E il plenilunio pallido nel Sole

–       Si riversan parole,
fra quelle rose pallide non c’è di certo fiore
che al mio rosso ideale s’avvicini.

–       La Venere vetusta
Il Sole della sera impetuoso e superbo
Immenso
Intento (la finestra sparpagliava i suoi raggi)
Ai mirti fioriti e di stagni.

–       Ascolta, la pianola degl’inferi da sé
Accelera i registri
Sale nelle sfere del gelo e sembra dire: “vedi quanta maestà
Vedi che fascino”
Eccitante le dà la gentilezza
Accostiamoci a tanta bellezza, e giriamole intorno.

 

Alludel

–       Cartaceo o col mastice
Barbe che mutano ogni quattrosassi
E le gazzarre’ l cuore inghiottite, spente

–       Bisogna fingere,

–       Crepuscolo
Alte vele de’ l’aurora umana.
Pesca arancio
E mandorle zagare nell’aria vennero in sui millenni
Di scogli e orizzonti, raffermi di poi

–       Grotte golette
Rose acqua marina la brughiera schiumava
Diana;

–       Oh, Angelo antrace disvelati! Di luce
Orde un ragguaglio le tende biancheggiano
Si dondolano in un roveto ch’arde puro
Amaranto vivo

–       Con Te distesa a letto
Pertanto, è d’ ambra
Forse un gatto (?!)
Meglio un cavalluccio ch’io ti seguo
Ippocampo,
‘ve’ l mio petto giace
Nel silenzio schiude
D’oro un calice.

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