Pandemia e lockdown, i consultori in aiuto dei ragazzi smarriti

Una ricerca sulle conseguenze psicoemotive dell’isolamento, gruppi di lavoro per il personale delle scuole contro la sofferenza psicologica inflitta dal Covid

I consultori famigliari di Asst Mantova in campo per capire come le misure d’isolamento contro il diffondersi della pandemia hanno influito sullo stato psicoemotivo degli adolescenti. Ne parlano le psicologhe Marzia Giuradei e Camilla Scaravelli.

Quali iniziative sono state organizzate?

Ad aprile 2021 abbiamo realizzato, con la collaborazione dei dirigenti scolastici, una ricerca sui ragazzi che frequentavano le scuole superiori di tutta Mantova e provincia e la risposta è stata molto forte: sono state raccolte 6.809 risposte. Abbiamo chiesto loro come valutavano i cambiamenti delle loro abitudini e i cambiamenti delle loro relazioni e come si sentivano emotivamente.

Cosa è emerso?

È emerso in modo molto chiaro che i ragazzi non si sentivano cambiati e in difficoltà rispetto alle abitudini e alla qualità delle relazioni quanto piuttosto nei loro sentimenti e nelle loro emozioni, nel modo di percepirsi e di immaginarsi nel futuro. La loro sofferenza è stata evidentemente a livello psicologico.

E dal punto di vista psicologico cosa è opportuno fare?

L’adolescenza rappresenta un momento fondante nello sviluppo dell’individuo e proprio in questo periodo le questioni legate a sé e alle scelte che si faranno per la propria vita vengono messe in campo in modo burrascoso e, talvolta, generando reazioni emotive anche molto forti che possono confluire in momenti problematici e comportamenti disfunzionali. Lo sanno benissimo gli adulti, in primo luogo insegnanti e genitori, che hanno l’importantissimo ruolo di riuscire a trovare il bandolo della matassa e aiutare i ragazzi a trovare la loro strada. Non possiamo quindi ignorare il fatto che la pandemia ha posto un ulteriore fattore critico nuovo anche per gli adulti.

Sono aumentate le problematiche psicologiche dei ragazzi in questi mesi?

Sì, dirigenti scolastici, insegnanti, i colleghi pediatri e neuropsichiatri infantili, i medici in Pronto Soccorso, oltre ai ragazzi e ai loro genitori hanno continuato a riferire segnali di allarme importanti: i ragazzi manifestano sempre più frequentemente segni di sofferenza psicologica aumentando ad esempio i comportamenti autolesionistici, ma non solo. Sono infatti emersi forti sentimenti e problematiche ansiose, difficoltà a impegnarsi a scuola e a rispettare le regole. Oltre alla fisiologica difficoltà dell’adolescenza è quindi emerso un nuovo piano di problematica generata dalla pandemia che sta producendo una maggior sensazione di smarrimento.

I consultori famigliari come stanno rispondendo?

Abbiamo quindi creato un gruppo di lavoro in cui noi, con i dirigenti scolastici e il personale da loro individuato, progettiamo interventi mirati ad aiutare la scuola a sostenere i ragazzi. Il progetto consiste nel continuare questa survey, allargando il gruppo di lavoro per poter sia monitorare lo stato psicologico dei ragazzi sia quello di mettere in campo risposte ai bisogni che emergono. Riteniamo che sia importante sostenere e coadiuvare la scuola nel suo difficilissimo compito: aiutare i ragazzi a crescere. Un primo intervento che si sta realizzando è quello di costituire gruppi di inseganti a cui forniremo consulenze psicologiche per la gestione delle problematiche dei ragazzi. Inoltre, stiamo pensando alla progettazione di interventi diretti ai ragazzi stessi.

 

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