Mantova, Asola e Borgo Mantovano hanno ottenuto anche per il 2022 il riconoscimento di ospedali amici della donna
Il 2022 ci vede, per il 18esimo anno consecutivo, tra i 354 gli ospedali italiani che offrono servizi dedicati alla prevenzione, diagnosi e cura delle principali patologie che riguardano l’universo femminile. I presidi di Mantova, Asola e Borgo Mantovano hanno ottenuto i bollini rosa.
Il biennio Bollini Rosa 2022-2023 porta con sé un’importante novità: non solo siamo identificati come ospedali che offrono servizi dedicati all’universo femminile, ma anche come ospedali che offrono servizi trasversali a donne e uomini in ottica di genere.
L’ASST di Mantova in realtà contribuisce da anni alla promozione e diffusione della medicina di genere attraverso la partecipazione al tavolo dei CUG delle strutture sanitarie di Regione Lombardia e l’erogazione di prestazioni in occasione degli open day Bollini Rosa a favore delle cittadine mantovane.
Quest’anno anche una formazione sulla medicina di genere dedicata a tutto il personale dell’azienda e l’obiettivo di promuovere percorsi diagnostico terapeutici nel rispetto delle differenze di genere nella prevenzione, nella diagnostica e nella terapia di tutte le malattie, e non necessariamente solo in quelle in cui prevale un sesso o l’altro o nelle patologie dell’apparato riproduttivo.
L’ASST di Mantova condivide visione e intenti di Regione Lombardia, la quale considera la Medicina di Genere un pilastro fondamentale nella costruzione di sistemi sanitari innovativi fondati sull’idea di appropriatezza delle cure quali elementi indispensabili per assicurare uniformità di accesso alle prestazioni. Tutto ciò descritto anche nel Piano sociosanitario integrato lombardo 2019-2023 dove Regione Lombardia ha inteso proseguire nel percorso di riconoscimento delle differenze biologiche e socioculturali di genere, con la finalità di promuovere eguaglianza ed equità nella salute.
Il percorso dei Bollini Rosa e la promozione della Medicina di Genere rappresentano un cambio culturale del sistema sanitario nei confronti della popolazione che ha il diritto di ricevere cure adeguate in considerazione della propria specificità di donne e uomini.
Il cambio culturale passa dal coinvolgimento dei professionisti del servizio sanitario che vanno stimolati ad evidenziare le loro buone pratiche, delle direzioni che vedono i bollini rosa come un miglioramento dell’immagine dell’ospedale e degli utenti che attraverso i Bollini Rosa scoprono le caratteristiche delle varie strutture potendo così fare una scelta consapevole del luogo dove curarsi. L’affermazione di questo nuovo punto di vista permette di garantire ad ogni persona, sia donna che uomo, la migliore cura, rafforzando ulteriormente il concetto di “centralità del paziente” e di “personalizzazione delle terapie”.
Di Gaia Cimolino, responsabile organizzativo gestionale per diffusione della medicina di genere