Cataratta e maculopatie, gli anziani sono i più colpiti

Gli specialisti di ASST eseguono interventi chirurgici e iniezioni di anticorpi monoclonali per curare rispettivamente le due patologie

In ambito oftlamologico le due patologie più frequenti sono la cataratta e la degenerazione maculare  senile (maculopatia). In un reparto oculistico ospedaliero, il carico di  lavoro occupato da queste due patologie è ormai più dell’80 per cento dell’attività diagnostica-chirurgica. L’invecchiamento progressivo  della popolazione e le aumentate esigenze visive richieste nella vita di tutti i giorni (guida, dispositivi digitali, tv e così via) ha fatto si che il paziente si rivolga allo specialista oculista al primo insorgere dei disturbi visivi.

La cataratta interessa prevalentemente le persone dai 70 anni in avanti, ma non sono rari pazienti tra i 50 e 60 anni. Per cataratta si intende una progressiva opacizzazione del  cristallino naturale con conseguente visione offuscata.

Gli interventi per la cura di questa malattia si eseguono nei presidi di Mantova, Asola e Borgo mantovano e la procedura utilizzata si chiama facoemulsificazione del cristallino con impianto di lente intraoculare. L’intervento si svolge prevalentemente in anestesia topica (gocce di collirio anestetico), ma per casi particolari è prevista una sedazione profonda. La dimissione avviene dopo poche ore. Queste nuove lenti intraoculari hanno un costo tra i 300 e i 500 euro per il paziente.

La degenerazione maculare senile è un’alterazione della parte centrale  della retina (macula) che colpisce il 30-40 per cento degli ultraottantenni nel mondo occidentale. Esistono due forme di maculopatia: atrofica ed essudativa. Mentre per la forma atrofica non esiste attualmente nessuna cura, nella forma essudativa da circa 15 anni ci si avvale dell’uso di iniezioni intravitreali di anticorpi monoclonali allo scopo di arrestare l’evolvere della malattia che porto ad una grave invalidità visiva.

L’intervento in regime ambulatoriale prevede l’iniezione all’interno dell’occhio di farmaci che bloccano lo sviluppo di neovasi anomali maculari (farmaci anti-vegf). La dimissione del paziente avviene nell’immediato post-operatorio.

Nicola Vincenzi, responsabile struttura Oculistica Asola

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