Dialisi a domicilio o in ospedale trapianto, aspetti sociali e psicologici: un ambulatorio ad hoc, incontri di sensibilizzazione, dieta e fisioterapia
Percorsi ad hoc per migliorare la qualità della vita dei pazienti nefropatici. La struttura di Nefrologia e Dialisi di ASST punta su un approccio a 360 gradi alle persone con insufficienza renale, una patologia che impone un cambiamento molto significativo nel malato, ma anche nei caregiver.
“La malattia riguarda tutta la famiglia – spiega il direttore del reparto Giuseppe Mazzola (nella foto) – a partire dalla necessità di accettarla e di farsene carico. Per questo è nato alcuni anni fa l’ambulatorio Marea (malattia renale avanzata, ndr), che accompagna i pazienti e i loro familiari nelle cure, non solo dal punto di vista clinico. Abbiamo infatti attivato una collaborazione con le strutture di Psicologia Clinica, Nutrizione Clinica e Attività di Promozione della Salute. L’obiettivo è quello di affrontare le varie problematiche che insorgono, legate ad esempio alla necessità di modificare stili di vita e abitudini”.
Da qui l’idea di organizzare incontri con la popolazione, in presenza e online, in calendario per il mese di ottobre. Si parlerà di aspetti sociali, psicologici e familiari. Si sta inoltre lavorando al potenziamento e a una maggiore strutturazione dell’ambulatorio Marea, che si occupa dei tre stadi della patologia: la predialisi, la dialisi e il trapianto di rene. Caso per caso si sceglie il trattamento terapeutico più adeguato alle condizioni di salute, agli impegni lavorativi, alla situazione sociale della persona.
“Il 18 per cento dei pazienti ricorre alla dialisi a domicilio – precisa Mazzola – si tratta di principalmente di giovani con una vita attiva e con impegni professionali che richiedono una certa indipendenza. Per gli altri, il trattamento avviene in ospedale e si cerca di procrastinarlo il più possibile o addirittura evitarlo, grazie al trapianto, che in presenza di un donatore vivente compatibile può essere effettuato in tempi più rapidi. Purtroppo la percentuale di trapiantati è ancora piuttosto esigua, circa il 10 per cento delle persone – per questo facciamo leva su iniziative di sensibilizzazione in tema di donazione, attraverso una stretta collaborazione con l’associazione di volontariato Amico Rene”.
L’ambulatorio del Poma prepara i pazienti e li presenta a Centri Trapianti quando viene individuato un donatore disponibile. Un intervento con ottime prospettive di esito positivo, in particolare se il donatore è vivente. Un altro progetto di rilievo è l’ambulatorio dedicato alla fisioterapia per i pazienti ricoverati e dializzati, in fase di realizzazione.