Covid e ragazzi: “Mi sento come un punto. Spero un punto di partenza passata la pandemia”

Il Consultorio giovani di Castiglione incontra 300 studenti del liceo, che raccontano il loro vissuto con linguaggio poetico

 

Tra febbraio e aprile di quest’anno il Consultorio Giovani di Castiglione delle Stiviere ha realizzato incontri con 300 ragazzi del Liceo Artistico “Dal Prato“ di Guidizzolo e dell’Istituto Comprensivo Statale “Gonzaga” di Castiglione per riflettere su alcune tematiche, utilizzando il linguaggio poetico. Fra gli argomenti il vissuto degli studenti in tempi di pandemia. Pubblichiamo di seguito alcuni dei testi scritti dai ragazzi. Altri testi sono stati pubblicati sui numeri di maggio e giugno di Mantova Salute.


Da un anno a questa mi sento un po’ come un punto (.), nonostante cerchi di affrontare al meglio la situazione.
Un punto, un punto, sì perché il punto mette fine ad una frase iniziata, la conclude. Ecco, io mi sento così, dal quel famoso 22/02/2020, quando ci hanno chiusi, la mia vita si è fermata e io ho perso un anno.
Spero solo che questo punto sia un punto di partenza passato il covid.

 

Oggi mi sento apatica
riesco solo ad essere autocritica
– Sto periodo non sembra aiutare
sento come se volessi scappare
– Chissà dove voglio andare
Al cinema sembra di stare
– Guardi la vita davanti passare
Ma non riesci ad intervenire
– Non come fossi legata
Solo senza forze di parlare
Sorridi e fai l’educata
Ma ti vorresti solo ribellare
– Onestamente voglio solo riaffiorare
Da questo mare che mi sembra ingoiare
– Ma questo non è il quadro completo
C’è qualcosa di cui sono lieto


Se la pandemia fosse un colore che colore sarebbe? Quelli neon dello schermo di un computer che vedevo anche prima, dico io. Se la pandemia fosse un colore che colore sarebbe? Il colore delle mascherine, ma ne hanno fatte di ogni tipo, dico io. Se la pandemia fosse un colore che colore sarebbe? Tutti i colori di prima, dico io. Perché cos’altro sarebbe la pandemia, se non fosse se stessa? Dolore, paura morte. Quando mai sono mancati? Egoismo, crudeltà, ignoranza. Chi non ne soffriva prima?

Unità, coraggio, collaborazione. Non ci abbiamo costruito il mondo intero? Politici corrotti, quando mai sono venuti a mancare quelli? La pandemia fa paura, perché la pandemia è tutto (e tutto gli sta anche nel nome). Un tutto più piccolo, come piccolo è ciò che è messo sotto una lente. Aumentato, accentuato, messo a nudo.

La pandemia è il tutto della vita-nascita, crescita, morte, soprattutto morte – dal quadrato di luce di uno schermo. Un’infinità più piccola, eppure infinita, l’infinità dei numeri tra zero ed uno. 

 

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