Il Centro Servizio intitolato all’operatrice Giancarla Capiluppi: “Ci manchi tantissimo”

Cerimonia commemorativa, il ricordo commosso delle colleghe: “Professionista capace, persona forte, coraggiosa, unica”

Il Centro Servizi di Mantova intitolato a una sua operatrice, scomparsa il 14 febbraio 2020 a seguito di una grave malattia. Il nome di Giancarla Capiluppi sarà così sempre legato alla struttura in cui la professionista lavorava, circondata dall’affetto dei colleghi. Nei giorni scorsi si è tenuto un momento di commemorazione, alla presenza del marito di Giancarla, in cui si è colta l’occasione per scoprire una targa che ne onora la memoria: “Abbiamo lasciato una sedia vuota, perché lì si è seduto il tuo sorriso”. Le colleghe la ricordano nelle testimonianze che seguono per la sua dedizione al lavoro, la sua forza e il suo coraggio nell’affrontare la sofferenza.  Tutte avevano con lei un rapporto speciale e ognuna di loro  le ha dedicato tempo e tante piccole attenzioni.

 

Giancarla, la cui figura esile non osava svelare la sua forza interiore e la sua tenacia; ascoltatrice attenta e osservatrice scrupolosa, sapeva cogliere l’altro e trovare la risposta professionale e umana più appropriata. Una collega davvero unica e speciale.
Antonella Taragnani

 

Giancarla, Gianchi come la chiamavamo in molti, è stata per me una preziosa compagna di lavoro per la sua intelligenza, grande dedizione al lavoro, anche durante la malattia, serietà e immensa umanità e sensibilità.

Ricordo con quanta precisione, dolcezza e caparbietà parlava ai pazienti che si presentavano per chiarimenti al Centro Servizi e, con altrettanta pazienza, rispondeva alle tantissime e difficili telefonate.

E soprattutto ricordo l’immancabile sorriso che le illuminava il viso anche quando la malattia la faceva soffrire di atroci dolori di cui non si lamentava mai, solo i suoi profondi e grandi occhi lasciavano trasparire la sua angoscia. Non ho mai visto nessuna come Gianchi affrontare il dolore e la malattia con così tanto coraggio, era lei che al lavoro cercava sempre di rassicurarci e rincuorarci. Ha lasciato un grande vuoto mi manca tantissimo.
Cristina Malagola

 

Ero la sua “capa” e le mettevo pure tanta soggezione, cosa che non capivo e su cui abbiamo spesso ironizzato. Giancarla si è sciolta con me durante la stretta vicinanza vissuta nel corso della malattia. E pensare che l’ho scelta per iniziare un’ avventura importante come la creazione del Centro servizi, perché professionista affidabile e persona capace di “prendersi in carico i pazienti”. Ma lei si sentiva sempre inadeguata. Voglio bene a Giancarla per come era, per i suoi abiti da figlia dei fiori, per la sua meticolosa attenzione ai particolari, per la sua bontà con tutti noi e con le persone. Mi manca tantissimo.
Angela Bellani

 

Conosco Giancarla da molti anni, una donna dotata di una straordinaria intelligenza emotiva unita ad una bontà davvero contagiosa. Intelligenza e bontà messe da lei al servizio del suo lavoro e dei suoi rapporti con le persone. Sapeva esserti vicina, vicina con il cuore intendo, armata di quel sorriso che non si può dimenticare.
Serena Zoboli

 

Nel settembre 2016 ho incontrato una persona speciale, umile, coraggiosa, saggia, carica di energia positiva che sapeva trasmetterla agli altri. Nonostante la malattia non ti sei mai fatta sopraffare dal dolore, non hai mai perso la voglia di sorridere e dare forza agli altri…Tra noi si era creata  complicità, bastava guardarci e ci si capiva senza tante parole; le parole con le persone speciali sono superflue, ti ho sentita sempre vicina. Sei stata una persona responsabile con un grande senso del dovere. Ci puoi fare una promessa? Noi continuiamo a vivere quaggiù sentendo la tua mancanza, tu continua a darci forza da lassù. Ho trovato gli ultimi messaggi che ci siamo inviate, in tutti alla fine c’era un “ti voglio bene Gio dalla Gia”. Ti piaceva questo gioco di parole “sui nostri nomi”. Spero tu mi stia dicendo ancora così…Orgogliosa di essere stata tua collega e amica. Ricordati che coloro che amiamo e abbiamo perduto, non sono più dov’erano, ma sono ovunque noi siamo. Ti abbraccio.
Gioconda Siturni

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