Uno spazio dedicato ai ragazzi dai 14 ai 20, l’esperienza di Sofia: “Un luogo familiare e aperto al dialogo, dove trovare risposte”
di Giulia Baraldi, Michela Bonora, Laura Coghi, Leonarda d’Apolito, Federica Giacomazzi, Laura Pasetti, assistenti sociali ASST Mantova
Parlare ai giovani, ai ragazzi di uno spazio dedicato a loro a volte risulta complicato, perché è necessario trovare le parole giuste. Di fatto non è così, è da decenni che nell’Azienda Sanitaria della provincia di Mantova, nell’ambito del Consultorio familiare c’è uno spazio dedicato alla fascia di età che va dai 14 ai 20 anni compiuti.
È uno spazio gratuito, che valorizza la privacy e vuole raggiungere tutti i giovani del territorio. Si può parlare di sessualità, affettività, contraccezione, problemi esistenziali, difficoltà nei rapporti interpersonali. Ci sono professionisti con competenze differenti: ostetrica, assistente sociale, psicologo, ginecologo che possono indirizzarvi, consigliarvi, aiutarvi . Si occupa delle tematiche che in questa fase di crescita si presentano; d’altra parte è bello ricordare che “adolesco” dal latino significa “sto per crescere” . Di seguito riportiamo l’intervista a Sofia, una ragazza che ha usufruito del Consultorio Giovani.
Ciao Sofia, come hai conosciuto il consultorio giovani?
Sono venuta a conoscenza del servizio tramite amici, la cosa mi ha subito incuriosito e volevo conoscerlo meglio. Sapevo che era gratuito, ho cercato su internet e mi sono recata direttamente in consultorio la settimana dopo per una consulenza.
Da chi sei stata accompagnata?
La prima volta avevo paura e mi sentivo molto insicura non conoscendo l’ambiente, in più non sapevo se avrei dovuto dirlo ai miei genitori e quindi ho chiesto a un amico di accompagnarmi con l’automobile. Quando sono arrivata ho capito che non c’era motivo di avere ansia né vergogna e poi, al rientro a casa mi sono anche sentita più libera di poterne parlare con i miei. Dalla volta successiva sono venuta da sola con l’autobus. Purtroppo non ci sono molte corse durante il pomeriggio, ma ho visto che è fattibile e io da allora vengo sempre cosi, in autobus e da sola, in totale autonomia.
Come mai ti sei rivolta al consultorio giovani? Qual è stata la tua richiesta?
La prima volta che sono venuta avevo bisogno di maggiori informazioni sui metodi contraccettivi, volevo conoscerli meglio, mi sembrava che l’informazione a scuola non fosse sufficiente e anche se tra i giovani se ne parla, lo si fa in modo impreciso o sbagliato. Per esempio io ero convinta che esistesse un solo metodo (quello classico che conosciamo tutti) invece ci sono tanti metodi e diversi tra loro. Ne ho parlato con l’ostetrica che mi ha dato molte informazioni e poi ho conosciuto la ginecologa con cui ho avuto anche l’opportunità di fare una visita e rimanere in contatto per vedere se mi trovavo bene con quello che avevo scelto.
Come ti sei sentita la prima volta che sei venuta al Consultorio e cosa ti aspettavi di trovare?
La prima volta non sapevo proprio cosa mi aspettava, ero in ansia e agitata. Pensavo di trovare una struttura fredda e formale, invece poi mi son sentita accolta, ho capito che c’erano molti operatori preparati per i giovani, pronti all’ascolto, senza giudicare. Mi è piaciuto vedere i cartelloni e i disegni colorati fatti da bambini e ragazzi come me. Mi sono sentita accolta come se fosse una casa e l’ansia che avevo si è fatta da parte. Il consultorio giovani è un luogo aperto al dialogo, non c’è proprio nulla di cui aver paura.
Vuoi lasciare un messaggio ai ragazzi e alle ragazze che sentiranno la tua esperienza?
È un servizio che consiglio, va conosciuto e va utilizzato al meglio! Voglio ricordare che si può venire in totale libertà e autonomia anche senza il consenso dei genitori. Quindi è davvero un’opportunità.
SIAMO QUI PER TE
Uno spazio specifico nato alla luce del diffondersi del coronavirus e delle successive limitazioni fisiche e a volte anche sociali, nell’età in cui il desiderio più grande sarebbe proiettarsi fuori, i riferimenti sarebbero gli amici e il gruppo, si è ingenerata una situazione di disagio, di precarietà ed è per questo che si è pensato di offrire un’opportunità di confronto con operatori che si occupano dei ragazzi e dei giovani, qualcuno a cui affidare pensieri, dubbi, paure, perplessità.
Non ci siamo mai dedicati
le canzoni giuste
forse perché di noi
non ne parla mai nessuno
(Calcutta ed Elisa)