Un’educatrice, una testimonianza dal CRA di Quistello

Nella Comunità di Riabilitazione Psichiatrica ad Alta Assistenza di Mantova è stato attivato un nuovo percorso sperimentale di cura e riabilitazione integrate sul modello della gruppalità. Questo lavoro è iniziato prima del lockdown 2020. Aveva l’obiettivo di transitare da un approccio individuale a un approccio di recovery essenzialmente gruppale. Riportiamo le testimonianze di operatori che hanno partecipato alle attività di gruppo.

 

Sono educatrice da molti anni. Ho lavorato con tanti tipi di utenza, di PERSONE, in tanti servizi diversi.

In questa struttura mi occupo di aspetti burocratici, noiosi ma doverosi, ma soprattutto dell’organizzazione di attività e progetti riabilitativi personalizzati e interventi rivolti agli ospiti, il tutto in team con i colleghi.

Particolarmente significativa per il mio approccio socio-educativo, è la riunione mattutina che raccoglie i vissuti del giorno precedente e le angosce della notte: è fondamentale condividerli tutti insieme per rielaborarli e prepararci alla nuova giornata. Si ascoltano le richieste, i malesseri, gli entusiasmi, le proposte, i ringraziamenti. Infine si organizza la giornata che generalmente in questo periodo covid prevede uscite e attività interne ed esterne alla struttura.

Il dialogo, improntato all’ascolto, con gli ospiti è alla base del mio lavoro e nel tempo ho imparato a smussare gli “spigoli” del mio carattere che mi rendevano più incline a dare degli stop, ad essere normativa, più che a trovare una nuova modulazione sulle soluzioni da trovare.

L’attività che amo più proporre e condividere con il gruppo di pazienti e operatori  è quella che chiamiamo “meditazione” mescolando varie tecniche apprese durante la mia formazione come operatore olistico.  Durante questa attività, porto il gruppo in un viaggio magico, attraverso la visualizzazione, la cui meta è la scoperta del proprio mondo interiore, di cui spesso non ne conoscono nemmeno l’esistenza. Nel gruppo sperimentiamo questi territori inesplorati, spesso pieni di ricchezze ma anche di angoli bui. In genere questa avventura si dimostra interessante, fino ad arrivare a viverla in modo gioioso se non entusiasmante. Il rilassamento è la prima tappa da sperimentare per poter intraprendere il viaggio: il corpo si calma, la mente si quieta e così può aprirsi in modo naturale una nuova dimensione, sconosciuta nella quotidianità, quella interiore.

Il mio lavoro  si incentra costantemente  sulla dimensione gruppale, come esperienza condivisa di emozioni, affetti, cognizioni che fluiscono attraverso la relazione e che cresce creativamente ad ogni incontro.

Educatrice

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