Nella Comunità di Riabilitazione Psichiatrica ad Alta Assistenza di Mantova è stato attivato un nuovo percorso sperimentale di cura e riabilitazione integrate sul modello della gruppalità. Questo lavoro è iniziato prima del lockdown 2020. Aveva l’obiettivo di transitare da un approccio individuale a un approccio di recovery essenzialmente gruppale. Riportiamo le testimonianze di operatori che hanno partecipato alle attività di gruppo.
Sono la “Donna delle Pulizie”. Sono dipendente di una cooperativa e vengo a lavorare talmente volentieri che è come se fossi a casa: c’è un bel gruppo di pazienti e di operatori che mi fanno sentire parte del gruppo.
Tutte le attività organizzate attualmente fanno sì che tengano attive le persone ospitate nella comunità e questo rende vivo anche l’ambiente. Anche il medico mi fa sentire parte dello staff e, se io potessi, farei molto di più con i pazienti che non solo le pulizie. Infatti ho preso un giorno di ferie e prossimamente farò con gli ospiti un gruppo cucina in cui creeremo i tortelli di zucca secondo la ricetta mantovana.
Mi piace stare con i pazienti perché sono più “paziente” io di loro! A volte mi fanno arrabbiare quando io ho appena lavato il pavimento e loro non possono aspettare neanche un minuto! Allora li minaccio di parlare col medico e che dovranno fare loro il mio mestiere, almeno per un giorno. A volte li coccolo, soprattutto i miei preferiti, e a loro concedo ogni strappo alle regole: ad esempio un pezzetto di schiacciata (che porto ogni mattina agli operatori), li lascio entrare in camera anche se non è ancora il momento, carta igienica a go-go, mi fermo a parlare di sport/calcio soprattutto di lunedì.
Con gli altri ho un rapporto di rispetto, più distaccato ma sempre nella collaborazione.
Attualmente posso proprio dire che qui si sta bene…
Chiara