Elaborazione del lutto in videocall: nuovo servizio gratuito per chi sta affrontando una perdita

L’associazione Maria Bianchi a disposizione per aiutare le persone che durante la pandemia hanno vissuto questa esperienza

Dall’inizio della pandemia da Covid-19, una sterminata quantità di persone in lutto è accomunata da un’esperienza molto simile: non aver potuto stare accanto a chi stava morendo, non avergli fatto sentire l’amore, il sostegno, l’amicizia, non essere riuscito ad ascoltarlo, a farsi vedere, ad abbracciarlo, aver vissuto la consapevolezza ora dopo ora che il decesso di chi amo sta arrivando ed essere costretto a restare lontano, a casa, impotente e incapace.

Ma non finisce qui: perché poi c’è la vestizione del corpo, che non si può fare, non lo si può preparare con dignità e cura e poi c’è la salma che non si può vedere perché la bara va chiusa in fretta per motivi sanitari e poi c’è il funerale che non c’è: non c’è il rito, non c’è il saluto, non c’è il piangere con chi è disperato come me, non c’è il sentirsi parte di una piccola comunità o di una grande famiglia. Non c’è la possibilità di sapere che sei seppellito dove ti spetta di stare ma, molto spesso, ammucchiato dove c’è posto, insieme ad altri anonimi defunti.

E pure, se si è tra quelli che hanno un posto dove andare a ricordare o pregare chi hai perso, non lo puoi nemmeno vedere da lontano. “Ha finito di soffrire”, è la consolazione di chi rimane. E ovunque collochiamo il nostro caro, probabile che sia così. Per lui. Non per chi rimane, non per chi l’ha amato o gli ha voluto bene, non per chi lo stimava, lo desiderava o anche solo lo sopportava e lo accettava così, come era, come lui faceva con noi.

Cosa accade allora a chi resta? L’esperienza difficilissima di un lutto soffocato: un vissuto che si caratterizza per un intenso senso di colpa; la sensazione di sconforto dovuta al pensiero di avere mancato, di avere fallito umanamente nei confronti di chi è morto; pensieri frequentissimi, a volte snervanti e molto acuti, fortemente deprimenti e carichi di angoscia perché riferiti in maniera continua a ricostruire o immaginare come la persona deceduta avrà vissuto gli ultimi giorni; ira e rabbia per il senso di ingiustizia che si prova dovuto proprio alla causa della morte.

E a tutte queste persone e famiglie in lutto si aggiungono poi coloro che hanno perso un loro caro per altri motivi ma che vivono spesso una situazione simile a causa dell’estrema difficoltà di contatto, rapporto e vicinanza fisica praticamente in ogni zona d’Italia.

Per sostenere chi sta vivendo questa esperienza, per dare ossigeno al lutto, l’associazione Maria Bianchi, dal 1986 impegnata ininterrottamente in modalità gratuita, ha attivato un nuovo servizio di supporto in modalità videocall, utilizzando le potenzialità che la tecnologia permette tramite il contatto su piattaforme online.

Dopo un intenso percorso di formazione destinato agli operatori di questo servizio che ha coinvolto anche numerosi associazioni e professionisti da tutta Italia, è ora possibile accedere a questa risorsa semplicemente telefonando a Nicola Ferrari, 348-3623379, o mandando una mail assmariabianchi@hotmail.com: le informazioni si trovano sul sito www.mariabianchi.it, nella pagina Facebook dell’associazione e nei profili Instagram, Linkedin, Twitter.

 

Nicola Ferrari è il responsabile dei servizi di supporto dell’Associazione Maria Bianchi

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