Covid: audizioni del tribunale online per l’amministrazione di sostegno

Grazie a un protocollo con ASST, videoconferenza con il giudice per il beneficiario

La situazione di emergenza sanitaria nella quale ci troviamo ormai da mesi e con la quale, probabilmente, dovremo abituarci a convivere ancora a lungo, ha avuto un profondo impatto anche sul lavoro dei tribunali di tutta Italia, che sono stati costretti a riorganizzare le loro attività.

Nell’ambito delle novità organizzative dettate dal Covid, il presidente del Tribunale ordinario di Mantova Carmelo Leotta e Il direttore generale dell’Azienda socio sanitaria  territoriale di Mantova Raffaello Stradoni, hanno siglato un protocollo d’intesa per le buone prassi ad oggetto Audizione dei beneficiandi di amministrazione di sostegno dichiarati intrasportabili mediante il sistema della videoconferenza, proprio per limitare il rischio di esposizione al contagio alle  persone  fragili  e  che vivono in un contesti protetti oppure allettati a domicilio.

Al protocollo, siglato nell’ottobre scorso ed entrato in vigore da qualche settimana, hanno aderito le residenze sanitarie assistenziali e le residenze sanitarie per disabili di Mantova e provincia, gli ambiti territoriali in rappresentanza dei Comuni mantovani e l’Ordine degli avvocati di Mantova, con lo scopo di migliorare l’efficacia dell’audizione dei beneficiandi di procedure di amministrazione di sostegno attraverso il contatto da remoto.

Infatti nel procedimento per la nomina di un amministratore di sostegno, un momento importante e imprescindibile, salvo casi di assoluta eccezionalità, è costituito dall’audizione del beneficiario da parte del giudice tutelare. Si tratta di tutt’altro che una “formalità”, ma piuttosto di un passaggio fondamentale previsto espressamente dall’articolo 407 del Codice Civile, secondo il quale “il giudice tutelare deve sentire personalmente la persona cui il procedimento si riferisce recandosi, ove occorra, nel luogo in cui questa si trova”. Questo in caso di persone intrasportabili o trasportabili solo in ambulanza.

Ma come fare in tempo di Covid? Se da un lato trasferire il soggetto fragile nella sede del tribunale risulta altamente sconsigliato o inopportuno, dall’altro per il giudice tutelare recarsi nella struttura o il domicilio del soggetto non è più possibile per ovvi motivi di tutela sanitaria.

Proprio per superare queste difficoltà operative si è pensato si sostituire l’audizione de visu del beneficiario con l’interazione sincrona audio-video utilizzando la piattaforma Teams: tutto avviene virtualmente, bastano un pc e una connessione o anche solo uno smartphone e si evitano stress e disagi alla persona che ha la necessità di tutela giuridica.

La procedura prevista è semplice: alla prima udienza nel corso della quale incontra  il ricorrente il giudice, constatata l’intrasportabilità del beneficiario, fissa una seconda udienza che si svolgerà in maniera telematica con il supporto degli operatori della struttura residenziale dove è ospitata la persona, per procedere al suo esame a distanza. Terminata questa fase, la procedura continuerà nelle forme consuete.

Il protocollo rappresenta una interessante innovazione che, una volta a regime, consentirà di risolvere le problematiche spesso collegate a questa prima udienza.

Il protocollo è il risultato del pensiero condiviso da Alessandra Venturini, coordinatrice dei giudici tutelari del tribunale di Mantova e dagli operatori dell’Ufficio di Protezione Giuridica del Dipartimento delle Fragilità di ASST Mantova che, sulla base dell’esperienza maturata in tema di tutela delle persone fragili, si adoperano per rendere i servizi sempre di più rispondenti alle necessità dei  cittadini non autosufficienti e dei loro famigliari.

 

Serena Zoboli è la responsabile dell’Ufficio Protezione Giuridica

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