Fisioterapia, come cambia la sensibilità dopo l’intervento alla mammella

L’approccio alla donna operata al seno in caso di mastectomia e quadrantectomia

Di fronte al tumore della mammella il senologo ha diverse opzioni di intervento legate soprattutto alle dimensioni del tumore stesso. Può essere sufficiente asportare una parte della ghiandola mammaria (quadrantectomia) o essere necessario rimuovere tutta la ghiandola (mastectomia).

Nella seconda eventualità deciderà con la paziente se si procederà o meno alla ricostruzione. Quest’ultima può essere immediata con l’inserimento di una protesi o differita nel tempo, con l’inserimento di un espansore che poi verrà sostituito dalla protesi definitiva. In ognuno di questi casi la sensibilità delle zone interessate dall’intervento sarà alterata e lo resterà per un periodo variabile da qualche settimana a qualche mese.

Questo accade perché ogni pezzetto del nostro corpo ospita terminazioni nervose che “registrano” tutte le variazioni che dal mondo esterno lo coinvolgono: senza neppure vedere noi sappiamo se qualcosa o qualcuno ci sta toccando, se è caldo o freddo, se è morbido o duro e così via. Inevitabilmente il bisturi taglia questi “filettini” “interrompendo le comunicazioni”.

Se è stata effettuata la dissezione ascellare le cose sono un po’ più complicate, perché in ascella, esattamente davanti al “pacchetto di grasso che contiene i linfonodi”, passa un piccolo nervo sensitivo che normalmente si occupa della sensibilità della parte di braccio che si appoggia al torace, dell’ascella e della parte del torace che a sua volta è a contatto con il braccio quando stiamo in piedi.

La sua sofferenza comporta la presenza di anestesia (in quella zona non sentiamo nulla) di ipoestesia (sentiamo poco, come se indossassimo un maglione pesante) o anche di disestesia (avvertiamo cose strane: gonfiore, formicolii,  sensazione di pelle “scottata”). È tutto normale, non bisogna spaventarsi.

La natura provvederà nel tempo a migliorare la situazione. Nel frattempo è importante imparare di nuovo a toccarsi, massaggiarsi, ristabilire un “contatto” con una parte del corpo che ora ci sembra così diversa, renderla di nuovo parte di noi e…non aver paura di parlare delle difficoltà di questo primo approccio con una realtà nuova e, per il momento, diversa.


Laura Mutti è una fisioterapista di ASST Mantova e opera nel percorso di riabilitazione per le donne operate al seno.
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