Zzzzz Sssss Tssszzz sintonizzazione onde radio difficile, Hertz non codificati!
Tutto nacque da qui quella sera, dove finisce la sinapsi neuronale e cresce la confusione più totale. Il mondo, in modalità “troubleshooting”, adottò i processi di ricerca logica in questa sconnessione di rete.
La normale comunicazione tra gli umani fu interrotta e sopraffatta da uno tsunami di feedback radiofonici, che processarono le nostre azioni, ruppero gli schemi cerebrali e i motori di ognuno di noi.
La riconnessione ora prevede volti nascosti, velocità tecnologiche e sapienze intellettive al lavoro, dentro ad una vorticosa corsa contro il tempo.
Indosso una tuta ed una maschera antigas mentre cerco riparo e rifugio dentro me stessa; cammino verso l’altrui volto coperto, non più riconducibile ad un nome, per affiancarmi e cercare di interrompere quel continuo strillare di allarmi che stancano la mente, ma salvano vite inermi sconosciute.
Nella mia auto, che va avanti e indietro, dentro e fuori da questa disfunzione umana, trovo l’unica pace, la zona confort di transito che mi fa respirare e guardarmi il volto per un attimo nello specchietto retrovisore. Mi stupisco: riesco a guardare dietro di me! Cosa che di giorno mi risulta impossibile, perché il mio sguardo è teso sempre e solo in avanti.
Riaccendo la radio, Zzzz Ssss Tssszz ancora onde sconnesse.
Percorro la strada del ritorno con i moduli sul sedile per un pass obbligatorio, quello che mi permette di varcare il portone ed entrare tra le mura di casa, cemento che tenta di riscaldare la mia pelle. Cellule ghiacciate, dure, cellule interiori impazzite, le mie.
La ricognizione di me porta ad una conclusione: Io Viva, Tu Vivo, riconnessione effettuata, Hertz ricodificati, onde radio COVID-19 sintonizzate.
Paola Ghisi
I racconti riportati nella sezione “In punta di penna” sono stati scritti da un gruppo di autori appartenenti al Centro Bella Penna curato da Nora De Giacomo.