Le strade erano vuote, ero alla finestra ad attendere quell’evento prodigioso che avrebbe messo fine a tutte le angosce e le attese del nostro Paese. Per giorni e giorni radio, televisione e giornali ci avevano spiegato il meccanismo chimico che si sarebbe verificato ed ironia della sorte, quel nemico trasmesso con le goccioline se ne sarebbe andato con le goccioline.
Dapprima sentii gli aerei, poi cominciò a scendere una leggera pioggerellina che si trasformava in neve, MA ERA NEVE BLU!! Come una bambina ero appiccicata al vetro, gli occhi sgranati, le palpebre superiori sollevate, le sopracciglia alzate e la bocca aperta. Che voglia di correre fuori.
Poi il suono di note conosciute espolose nell’aria: “noo” stretta al cuore era la mia sveglia! Stavo sognando. Peccato, sarebbe stato così bello. Sospirando mi dissi che mancava poco, me lo sentivo.
Erano trascorsi mesi dalla prima volta che avevo sentito il nome di quel virus che stava mietendo vittime in Cina, ma erano sembrati anni. Mi aveva pervaso subito la certezza che mai ci avrebbe raggiunto, certezza che fu spazzata via come una scritta sulla sabbia quando giunge l’alta marea. Anch’io avevo lottato impegnandomi a superare i miei limiti, a re/inventarmi in cucina, a leggere di più, a vedere più film. Ma soprattutto avevo capito una cosa: le difficoltà spesso preparano le persone normali ad un destino straordinario. E la mia visione di destino straordinario era quella di poter vivere in un mondo diverso, un mondo migliore, anche se ottenuto purtroppo a caro prezzo.
E quando sarà tutto finito caro mio virus, sai cosa ti dirò? Nel nome c’è il tuo destino:
ConOssequiosoRispettoOsservaNoiAbbiamoVintoInsiemeResponsabilmenteUnaSfida
IL SEGNALE SARA’: la gioia che esplode, gli abbracci, i baci e tu non ci sei più.
Nicoletta Castelli
I racconti riportati nella sezione “In punta di penna” sono stati scritti da un gruppo di autori appartenenti al Centro Bella Penna curato da Nora de Giacomo.