Quando tutto sarà finito non dimenticatevi di noi e del nostro ospedale

L’ospedale di Asola durante l’emergenza Covid

Tristezza!!! Una grande desolazione vedere l’ospedale in cui ho passato la vita vuoto. Chiusa la pediatria, chiuso il punto nascita, chiuso il day surgery, chiuse le sale operatorie, gli ambulatori chiusi e vuoti, il punto prelievi vuoto, garantiamo solo le urgenze. Il primo e secondo piano tutto convertito per i pazienti con il virus. Tutti i letti sono occupati, arrivano pazienti trasferiti da Cremona e da Mantova alcuni gravi altri meno. Penso alle mie colleghe giovani e meno giovani che rischiano ogni giorno ad ogni turno di lavoro. Lavoriamo con i mezzi di protezione per proteggere noi e gli altri. In questi giorni abbiamo pulito e disinfettato, ambienti, materiali. Dopo anni di vitalità ho visto spegnersi il mio ospedale. Non è facile assistere a tutti questo, molte di noi hanno pianto, sembra esagerato, ma non lo è, psicologicamente siamo molto provate ma andiamo avanti sperando di trovare presto la luce in fondo a questo tunnel buio, asettico, spettrale. Spero, che i nostri dirigenti non che politici, quando tutto sarà finito, ci ridiano il nostro ospedale, con la vitalità che merita. Dopotutto è stato ed è una valvola di sfogo in questa emergenza siamo tutti uniti contro questo male oscuro facciamo il possibile per garantire l’assistenza a chiunque. Ma per favore quando tutto sarà finito non dimenticatevi di noi e del nostro ospedale.

Maria Grazia Davide, infermiera ASST Mantova

Nessun commento

Lascia un commento

Il tuo indirizzo email non verrà pubblicato.

Archivi
Categorie
Iscriviti alla newsletter