L’Unità di crisi: la battaglia si vince con una logica di squadra

Costituita da 34 professionisti si riunisce quotidianamente dal 21 febbraio per orientare l’organizzazione aziendale

 

Dal 21 febbraio giorno e notte lottiamo tutti insieme una battaglia importate e senza precedenti. Dal 21 febbraio, cioè dal primo caso in Lombardia di COVID 19, abbiamo istituito, su input della Direzione Strategica, l’Unità di Crisi COVID 19 costituita da 34 professionisti di varia estrazione professionale che stanno ininterrottamente operando dietro le quinte allo scopo di orientare l’intera organizzazione al contenimento e alla cura di questa pandemia, che già dalle prime ore appariva più grande di noi.

Dal raddoppio in poche ore di nuovi letti di terapia intensiva e semintensiva alla radicale riorganizzazione dell’intera rete territoriale e ospedaliera, quasi totalmente a supporto dell’emergenza COVID 19. Dalla disperata ricerca dei dispostivi di protezione per il personale, delle attrezzature e dei ventilatori per i pazienti alla preoccupazione di garantire continuità di ossigeno, di farmaci, di informazione diffusa e costante nel tempo. Dalla ricerca del personale sanitario da inserire e da sostituire, al collegamento con le istituzioni locali e regionali, alla ricerca del mantenimento della dignità umana di chi soffre e di un contatto anche solo a distanza con i familiari, allo studio ossessivo di un fenomeno in continuo mutamento, sino alla sorveglianza dei pazienti e dei loro contatti e anche di quei colleghi che sono diventati nel frattempo positivi al virus.

È stata, ed è, una grande prova di resilienza per le ore interminabili passate a decidere, in tempi assai ridotti, strategie ed azioni che dovevano e devono guidare la nostra organizzazione adattandosi a scenari in continuo mutamento e che potevano e possono segnare il successo o l’incubo di aver preso una strada senza ritorno.

È la consapevolezza di avere una precisa responsabilità su tante persone attorno a noi, dando principalmente l’importanza all’ascolto di tutti e chiedendo a ciascuno, prima di prendere una qualsiasi decisione, “se ve ne sia una migliore”, nella logica di definire un unico “spartito” fatto di tante preziose esperienze.

È la forza del gruppo, di un team di persone che lavora con passione e che si sforza di tirare fuori il meglio di sé senza mai mollare, rafforzando al contempo i legami professionali e personali con un solo obiettivo: quello di essere al fianco dei colleghi in prima linea, i veri artefici di questa impresa e con loro dei pazienti, dei nostri cari e della comunità mantovana, sforzandoci di dare a tutti più motivazioni e strumenti possibili per combattete insieme questa battaglia, col cuore in mano. Il cuore “del Poma”, fatto di tanti uomini e donne che non chiedono altro che fare al meglio il proprio dovere fino in fondo. Il ringraziamento va a chi ci ha sostenuto in tutti i modi e a chi soprattutto lo farà anche dopo questa emergenza.

Enrico Burato è il Direttore Struttura Qualità, Accreditamento e Risk management di ASST Mantova e coordinatore del Centro Regionale per la Gestone del rischio in sanità e sicurezza del paziente. Impegnato nel volontariato e nel sociale, presidente dell’Aspa (Azienda ai servizi  per la persona dell’Asolano). Ama la musica e lo sport.

 

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