Lo scorso 22 settembre un gruppo di pazienti del Centro Diurno del Centro Psicosociale di Mantova ha partecipato al Festival Internazionale di Poesia di Modena con l’antologia dal titolo Poesie. Si tratta di una raccolta di liriche scritte da questi pazienti nell’ambito di un laboratorio espressivo condotto dall’autore Davide Bregola. Riceviamo e pubblicano le testimonianze di alcuni dei poeti ospiti della manifestazione modenese.
L’emozione che mi pulsava in corpo la ricordo come se fosse ieri; l’unica preoccupazione era il non impappinarsi durante la lettura delle poesie, anche perché non dovevo fare altro di fronte alla platea. L’unica aspettativa era che scorresse tutto liscio. E la percepivo anche nei miei compagni di penna, nonché amici di lunga data.
Mi sono sentito da subito un messaggero della cura delle parole. A darmi coraggio era la forza di un gruppo coeso, con cui condivido la passione per la scrittura. Durante il viaggio ho letto e parlato di calcio. Mi aiuta pensare a tutte le mie passioni, quando mi accingo ad affrontare un evento di un certo calibro; non sono portato per parlare a un pubblico folto, ma quel giorno avevo un vantaggio non indifferente; il pubblico non mi conosceva e la responsabilità si abbassa quando a parlare è più di un relatore; in caso di difficoltà ci si aiuta a vicenda.
Sull’ospitalità locale non nutrivo alcun dubbio; gli emiliani sono più aperti dei mantovani. Dopo uno spuntino al bar abbiamo raggiunto l’Auditorium. Mi ha fatto piacere che ci fossero molti giovani come uditori; essendo un sabato pomeriggio è un privilegio per la società intera che gli studenti dopo una settimana passata sui libri di scuola avessero ancora voglia di approfondire il tema della poesia in un pomeriggio di bel tempo.
Le autorità locali hanno preso la parola per ringraziare il pubblico presente e noi scrittori mantovani che abbiamo risposto numerosi all’invito, poi hanno dato la parola a Davide Bregola che ha fatto da apripista ringraziando gli assessori locali per lo spazio accordatoci all’interno del tradizionale festival itinerante di poesia, poi ha esposto al pubblico presente come si svolgono i nostri laboratori di scrittura e ha raccontato le ragioni per cui la scrittura fa bene ed è veicolo di benessere psicofisico. Infine ha descritto le tappe del percorso formativo, grazia al quale abbiamo partorito il libro.
Poi è arrivato il momento della lettura; nella mia mente scorrevano i momenti salienti che hanno caratterizzato un anno di allenamenti creativi e un po’ di tensione accumulata per l’emozione dell’avere di fronte tante persone è evaporata durante gli applausi del pubblico. Tutti noi abbiamo dato il massimo, abbiamo ricevuto una stretta di mano da ciascuno degli organizzatori e un potenziale e sincero arrivederci alla prossima edizione del festival. Quando siamo usciti dall’Auditorium, prima di fare ritorno a Mantova, un gelato non ce l’ha negato nessuno.
Enea