Nel 2018 si è celebrato il decimo anniversario della fondazione della struttura Cure Palliative del Poma. Riceviamo e pubblichiamo le testimonianze degli operatori dell’ASST, protagonisti di questa esperienza di grande impegno e valore sotto il profilo professionale e umano (continua dal numero di agosto di Mantova Salute).
Entro nella stanza di Isa per sistemarla per la notte, e appena esce la collega, la paziente esordisce dicendo: “Peccato che nella vita non ci sia il lieto fine come nei film”. Io le chiedo in particolare a quale episodio della sua vita si riferisca, e che forse i film ci aiutano o a darci un’idea di soluzione oppure a sognare per alleggerire il peso.
Lei opta per la seconda soluzione. Perché, nell’esperienza coniugale soprattutto, non è riuscita a raggiungere l’obiettivo. Anzi è molto arrabbiata perché non riesce a perdonare il marito per i torti e il tradimento subito, e perché se ne sta andando senza riuscire a liberarsi di questo cruccio e soprattutto non ne è capace, non ne ha la forza e neppure più voglia.
Convenendo entrambe che la soluzione non la troverebbe nell’immediato, le dico che il perdono forse è necessario più per sé stessa che per il marito e che rivolgendolo verso sé stessa forse si libererebbe definitivamente di quel peso che l’attanaglia…
Dopo aver poi parlato più a lungo di questa alternativa, di questa nuova visione che le si prospetta, finalmente il viso si distende, sorride e mi vuole baciare e abbracciare anche da coricata.
Le dico che la ringrazio delle confidenze e della ricchezza che abbiamo condiviso e lei chiudendo gli occhi e con le lacrime di emozione e non più di rammarico, mi dice: “Credo che occuperò un posto nel suo cuore”. Le rispondo: “Certo che si”. E lei di rimando: “Anche lei starà nel mio”…
Ci congediamo con un senso di serenità reciproca, grate per il sostegno che siamo date.
Angela Tagliente, infermiera