In Ortopedia ricerca pubblicata su una rivista scientifica. Booksharing,
cartelline informative e campagna per riconoscere
i ruoli professionali tra le azioni di miglioramento
Il booksharing arriva in Ortopedia a Mantova. Grazie al prezioso aiuto di Avo, i pazienti e i familiari della struttura avranno a disposizione una libreria con la possibilità di scegliere diversi generi letterari e titoli. I volontari si presteranno anche come lettori per i malati impossibilitati a leggere autonomamente. Nello spirito della condivisione, sarà possibile portare a casa un volume e magari lasciarne in cambio un altro in eredità al reparto.
Il booksharing nella struttura di Ortopedia e Traumatologia è una delle azioni di miglioramento della relazione fra operatore e paziente messe in campo nell’ambito di un’articolata indagine qualitativa progettata dai professionisti della comunicazione aziendale, che ha coinvolto gli operatori, gli utenti e i volontari dell’Avo negli anni 2017 e 2018. Il gruppo di lavoro era composto da: direttore medico, coordinatrice dell’assistenza, segretaria di reparto, coordinatrice del personale riabilitativo, infermiera di Pronto Soccorso ortopedico, infermiera degli ambulatori, operatore socio-sanitario e volontaria di Avo. La ricerca è fresca di pubblicazione sulla rivista scientifica Acta Biomedica.
I pazienti sono stati sottoposti a interviste narrative che hanno permesso di analizzare l’intero percorso di cura, dall’accesso al Pronto Soccorso alle dimissioni, valutando aspetti strutturali, organizzativi, relazionali, strumentali, sanitari. Il personale dell’Urp ha contatto telefonicamente oltre 60 persone dimesse nei mesi precedenti all’avvio della ricerca: 29 di queste, 15 femmine e 14 maschi di età compresa tra i 19 e 84 anni, hanno aderito alla proposta. Gli utenti sono stati raggruppati per patologia, poiché a ogni patologia corrisponde un percorso di cura specifico.
Le azioni di miglioramento intraprese hanno riguardato soprattutto gli aspetti informativi e organizzativi. Oltre al booksharing, sono state realizzate cartelline porta documenti per i malati che descrivono le principali patologie, i relativi interventi chirurgici e la fase post operatoria. Si è dato inoltre vita alla campagna di comunicazione Riconoscerci è facile: guarda le nostre divise – da estendere anche alle altre strutture aziendali – per aiutare i pazienti a riconoscere appunto i ruoli professionali del personale. Questa è stata infatti una delle esigenze sottolineate dagli intervistati. Tra gli altri correttivi, una maggiore attenzione alla fase di fine ricovero, ad esempio attraverso la consegna della lettera di dimissione direttamente da parte del medico.
L’ASST di Mantova ha valorizzato molto nel corso degli anni le indagini qualitative, allo scopo di analizzare in modo profondo particolari aree di attività, potenziando così il sistema di ascolto del cittadino (questionari regionali di customer satisfaction, raccolta reclami ed encomi) in chiave strategica, per migliorare in modo sensibile e concreto la qualità delle prestazioni.
Quello della lettura è un filone da anni promosso dall’ASST di Mantova, attraverso varie iniziative targate Lib[e]ri in Corsia. Un progetto nato dal desiderio di rendere l’ospedale un luogo più familiare, offrendo l’opportunità di attutire il disagio psicologico del ricovero. L’esperienza dell’Ortopedia, insieme alla recente apertura di uno spazio per il booksharing al Poliambulatorio di via Trento, che sarà inaugurato a breve, rientrano in questo ambito.