Dopo il parto rischio doppio di disagio sociale e psicologico per le donne straniere

Analizzate le dimissioni protette in codice rosso. Tra le problematiche riscontrate ansia, disturbi dell’umore, disturbi alimentari e di personalità

di Bruno Boccaletti
Responsabile Attività Socio Sanitarie Integrate ASST Mantova

 

Il protocollo delle dimissioni protette dalle strutture di Ostetricia e Ginecologia ha l’intento di assicurare la continuità delle cure e dell’assistenza alle donne neo mamme che manifestano una condizione di fragilità. I codici rossi vengono attribuiti dagli operatori sanitari qualora si evidenzino segni di sofferenza psichica o di particolare disagio socio-economico e ambientale nella donna che ha partorito.

Tra il 1° gennaio 2017 e il 30 giugno del 2018, ASST Mantova ha condotto una ricerca sui codici rossi assegnati dai reparti di Ostetricia e Ginecologia dei tre punti nascita presenti nel territorio (Asola, Mantova e Pieve di Coriano) e segnalati ai Consultori Familiari.

L’analisi ha interessato 44 dimissioni protette in codice rosso: 16 sono stati assegnati su un numero di 544 (3 per cento) parti eseguiti nel punto nascita dell’Ospedale di Pieve di Coriano; 22 su un totale di 1.501 (1 per cento) parti eseguiti nel punto nascita dell’Ospedale di Mantova;  6 su un totale di 557 (1 per cento) parti avvenuti nel punto nascita di Asola.

Emerge che poco più della metà dei codici rossi (52 per cento) riguardano donne di nazionalità straniera, a fronte del 26 per cento dei bambini nati da donne straniere nei tre punti nascita, sul totale dei nati, nel periodo considerato. Per quanto sia piccolo e poco significativo, il nostro campione di codici rossi attribuiti sembra indicare che le donne straniere hanno una probabilità praticamente doppia di essere segnalate per un disagio sociale o una sofferenza psicologica.

La maggior parte (80 per cento) dei codici rossi segnalati nei tre punti nascita sfocia in una presa in carico da parte dei Consultori Familiari e le problematiche coinvolgono principalmente il disagio psicologico nella sfera ansioso-depressiva da un lato e difficoltà sociali dall’altro. Le motivazione all’origine della segnalazione sono le seguenti: psicologica, 55 per cento; sociale , 30 per cento; psico sociale, 15 per cento.

Il 30 per cento delle dimissioni protette è motivata da un riconosciuto quadro di disagio sociale, è altresì significativo che la maggior parte di questi riconoscimenti riguardino donne straniere più o meno recentemente immigrate in Italia da paesi dell’Africa e dell’Asia. In una parte significativa del nostro campione (15 per cento) è stata inoltre registrata la compresenza del disagio sociale e di una sofferenza psichica che esita, invece, in un quadro sintomatologico riconoscibile.

Sulla componente del campione di natura psicologica, l’orientamento diagnostico in ingresso include i seguenti quadri clinici: disturbi dell’umore nel 44 per cento dei casi, disturbi d’ansia nel 22 per cento, psicosi nel 4 per cento, disturbi alimentari nel 4 per cento, abuso di sostanze nel 9 per cento e disturbi di personalità nel 17 per cento.

Sul totale degli utenti trattati, il 68 per cento è inserito in un trattamento di tipo psicologico:  specificatamente il 28 per cento è seguito esclusivamente dallo psicologo, il 12 per cento è seguito dallo psicologo e dall’ostetrica e il 16 per cento da tutta l’equipe del consultorio, infine nel 12 per cento dei casi lo psicologo segue l’utente in collaborazione con altri servizi del territorio (CPS, UONPIA). Il restante 32 per cento è invece inserito in un percorso ostetrico e/o sociale.

Date le dimensioni troppo ridotte del nostro campione, non è possibile fare un raffronto con i dati epidemiologici nazionali, possiamo tuttavia constatare che la distribuzione della prevalenza delle categorie nosografiche della nostra osservazione è in parte sovrapponibile  con le stime nazionali sulla popolazione generale lifetime e in fase perinatale.

Percentuale di incidenza della macro categoria nosografica sul campione preso in carico dalla Struttura Consultori Familiari

disturbi dell’umore 44%
disturbi d’ansia 22%
psicosi 4%
disturbi del comportamento alimentare  4%
abuso di sostanze 9%
disturbi di personalità 17%

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