Cosa mettere nel piatto? Una questione di stile…di vita

Franco Berrino incontra i cittadini in un excursus tra gusto e salute

di Maddalena Bellei e Cristina Pavesi
Area Ufficio Stampa, Comunicazione e URP ASST di Mantova

 

Il 5 ottobre 2018 nel salone Mantegnesco dell’Università di Mantova, Franco Berrino, medico ed epidemiologo, incontra  la cittadinanza in occasione di Alimentiamo la salute, un evento informativo-educativo organizzato dall’ASST di Mantova.

Berrino è soddisfatto e ottimista perché ha l’impressione che le cose stiano davvero iniziando a migliorare nel campo dell’alimentazione. L’ospedale di Mantova ha infatti iniziato una trasformazione con il progetto Chef in Ospedale che, secondo il professore, presto raggiungerà gli altri ospedali e i cuori dei medici.

Negli ultimi 40 anni la speranza di vita è aumentata di 10 anni, ma i medici sembrano aver dimenticato l’utilità del cibo per la salute delle persone.

Diabete, infarto, Alzheimer, Parkinson, malattie del sistema immunitario e allergiche, fino al 50% dei tumori maligni e le patologie più diffuse, per le quali il 90% degli anziani assume quotidianamente medicinali, potrebbero essere prevenute attraverso lo stile di vita:

  • Evitando il fumo;
  • Riscoprendo l’attività fisica (è sufficiente mezz’ora, ma ogni giorno);
  • Praticando la meditazione (liberare la mente fa diminuire l’attività dei geni dell’infiammazione che sono alla base delle malattie);
  • Modificando l’alimentazione (scegliere di mangiare i cibi e non le trasformazioni industriali dei cibi. Dobbiamo tornare in cucina a cucinare i cibi e preparare con amore il nostro cibo!)

Anche all’interno del Codice Europeo contro il Cancro sono inserite alcune raccomandazioni sullo stile alimentare. Si consiglia di basare l’alimentazione su cereali integrali, legumi, verdura e frutta (anche oleaginosa come noci, nocciole e mandorle…). Infatti il cibo vegetale riduce l’infiammazione, mentre quello animale (escluso il pesce che contiene grasso antinfiammatorio) la aumenta.
Altro punto fondamentale è la varietà. La caratteristica comune dei tumori è il loro metabolismo: a differenza delle altre cellule del corpo, le cellule tumorali necessitano di 30 volte più glucosio per produrre energia. Pertanto è fondamentale tenere sotto controllo la glicemia oltre all’infiammazione.

Alla fine del suo intervento Franco Berrino ha fornito al pubblico qualche indicazione pratica rispondendo alle numerose domande.

Pomodori, melanzane e peperoni sono ottimi, ma solo di stagione, mentre le patate vanno mangiate con moderazione. In alcuni casi è meglio evitarle o ridurle (così come avviene per arance e banane): in caso di dolore cronico abbassano la soglia del dolore percepito e in caso di tumore poiché aiutano la proliferazione cellulare.

La frutta e la verdura svolgono un’attività protettiva pertanto il loro consumo è consigliato, ma – se possibile – è meglio rivolgersi ai mercati contadini da produttori etici per acquistarle.

Promossi anche i cibi fermentati poiché contengono una grande quantità di microbi buoni che fanno bene all’intestino. Si consiglia lo yogurt solo naturale e il kefir meglio con il latte di capra.

Anche le carni bianchi non hanno controindicazioni perché non sono nocive per cuore, cancro e diabete.
È raccomandata la ricerca della qualità.

Radici, bacche e semi sono ottime, ma senza esagerare: sì a zenzero e curcuma (che hanno un’importante azione antinfiammatoria), bacche di Goji, mirtilli, fragoline di bosco, lamponi, semi di chia, canapa, lino, sesamo, miglio.

Anche i formaggi non sono bocciati purché si ricerchi la moderazione e la qualità poiché alcuni studi dimostrano che latte e formaggio aumentano il rischio di cancro alla prostata.

Verdura cotta o cruda?
Meglio la verdura cotta perché riesce ad assorbire meglio quello che contiene.
Ottima anche la verdura cruda, magari in abbinamento.

E il miele?
Ottimo il miele in abbinamento a grassi buoni (noci, nocciole, mandorle, burro di sesamo, crema di nocciole senza zucchero…) per contrastare la glicemia.

Le bevande zuccherate (comprese le “zero”) sono invece da evitare perché nocive: contengono aspartame e stevia, più dolci dello zucchero, che portano ad un aumento della glicemia attraverso un maggior assorbimento di glucosio. Meglio una spremuta di arancia e succo di mela.

 

Nella fotografia Franco Berrino
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