Quando il respiro è nemico del sonno e può causare danni

Molto frequente e sottodiagnosticata, la sindrome delle apnee ostruttive nel sonno,  può essere tratta in modo semplice ed efficace

di Cleante Scarduelli
Responsabile Struttura Riabilitazione Specialistica Disturbi del Sonno ASST Mantova

 

I disturbi respiratori nel sonno comprendono patologie delle vie aeree superiori (come  la sindrome delle apnee ostruttive nel sonno),  patologie polmonari quali la bronco-pneumopatia cronica  ostruttiva, patologie extrapolmonari (come lo scompenso cardiaco cronico, ictus, malattie neuromusclari), patologie della gabbia toracica, patologie del centro respiratorio (come la sindrome delle apnee centrali idiopatica).

La sindrome delle apnee ostruttive nel sonno è molto frequente, sottodiagnosticata e trattabile in modo semplice ed efficace. La prevalenza di questa patologia è in progressivo aumento (colpisce il 5 per cento della popolazione). Si stima che in provincia di Mantova ne siano affetti almeno 20.000 soggetti. Una condizione dovuta a ricorrenti episodi di  ostruzione delle vie respiratorie, in particolare della faringe, con interruzione completa (apnea) o parziale (ipopnea) del flusso aereo per almeno 10 secondi nonostante la presenza di sforzi respiratori.  Le apnee e le ipopnee causano intermittenti riduzioni dell’ossigeno nel sangue e si concludono con aumentati sforzi respiratori che portano a ripresa della respirazione, accompagnata da un microrisveglio,  di solito non avvertito a livello di coscienza, ma in grado di frammentare il sonno.

Il disturbo è responsabile di patologie cardio-vascolari (ipertensione arteriosa, scompenso cardiaco, aritmie, ictus, infarto miocardico, morte cardiaca improvvisa) e di ipersonnia diurna con aumentato rischio di incidenti stradali e sul lavoro a causa di colpi di sonno. I principali fattori di rischio sono: la familiarità, il sesso maschile, la post-menopausa per le donne,  l’obesità (indice di massa corporea >30), la circonferenza del collo (≥43 cm nell’ uomo e ≥41 cm nella donna), l’ età,   il russamento, in particolare se associato al rilievo di apnee, l’ipotiroidismo, una storia di ictus cerebrale, l’ostruzione delle vie respiratorie.

I principali sintomi sono: sensazione di sonno non ristoratore, cefalea al risveglio, ipersonnia diurna, astenia, deficit attentivi e mnesici, difficoltà di concentrazione, disfunzioni sessuali (riduzione della libido e disfunzione erettile), disturbi dell’ umore (irascibilità, aggressività, depressione); russamento abituale e persistente, apnee riferite dal partner, risvegli con sensazione di soffocamento, sonno frammentato con frequenti risvegli o movimenti del corpo, nicturia, sudorazione notturna.

Sono diversi i trattamenti disponibili, a partire dalle modifiche dello stile di vita: riduzione del peso corporeo, abolizione di alcool e fumo, riposo in decubito laterale. Il trattamento più efficace è la pressione positiva continua nelle vie aeree (o CPAP dall’ inglese Continuous Positive Airway Pressure ) con maschera nasale o oronasale collegata mediante un circuito a un piccolo e silenzioso compressore che genera un flusso di aria a pressione positiva continua e agisce opponendosi al collasso delle vie respiratorie, prevenendo quindi apnee ed ipopnee. Questo trattamento riduce l’ipersonnia diurna, la pressione arteriosa nei pazienti ipertesi e il rischio di eventi cardio-vascolari, in particolare  se  eseguita  per più di  quattro ore per notte. Interventi chirurgici otorinolaringoiatrici  possono permettere un miglior adattamento a questo strumento.

La seconda scelta per chi non tollera  la CPAP è l’apparecchio di avanzamento mandibolare  confezionato da un odontoiatra esperto in disturbi respiratori nel sonno. Per i pazienti giovani con una forma severa della patologia che non tollerano la CPAP, non severamente obesi e senza significative comorbilità è indicato l’intervento chirurgico di avanzamento maxillo-mandibolare che si e’ dimostrato efficace in una elevata percentuale(maggiore dell’ 80%) di casi.

Dal 2015 i pazienti con disturbi respiratori nel sonno sono seguiti dalla struttura Riabilitazione Specialistica Disturbi del Sonno dell’ ASST di Mantova  e sono in progressivo esponenziale aumento (attualmente 670 pazienti in trattamento a domicilio con CPAP). 

La struttura esegue: visite ambulatoriali, monitoraggi cardiorespiratori notturni completi per porre la diagnosi, percorso ambulatoriale complesso costituito da valutazione clinica e strumentale cardio-respiratoria, educazione sulla patologia, adattamento al trattamento con CPAP ed istruzione sul suo corretto uso e manutenzione, follow-up nel tempo.

 

>> Se vuoi approfondire l’argomento fai una domanda all’autore dell’articolo.

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