Impianto cocleare: così si può ridare l’udito ai sordi totali

L’unica soluzioni nel caso in cui la protesi acustica tradizionale sia insufficiente o particolari aree siano compromesse dell’apparato

di Fabio Piazza
Direttore Struttura Otorinolaringoiatria ASST Mantova

 

Cos’è l’impianto cocleare?
L’impianto cocleare è un dispositivo impiantabile chirurgicamente che sostituisce le parti non funzionanti dell’orecchio interno (“coclea”) per ripristinare una sensazione uditiva anche nelle sordità profonde e totali. Gli impianti cocleari rappresentano l’unica soluzione nei casi in cui la protesi acustica tradizionale sia insufficiente, ovvero nei casi di totale perdita uditiva, oppure nei casi in cui particolari aree cocleari siano gravemente compromesse.

Quali sono le differenze tra impianto cocleare e protesi acustica tradizionale?
L’impianto cocleare è un dispositivo impiantato chirurgicamente che stimola direttamente il nervo acustico bypassando la parte danneggiata dell’orecchio interno. A differenza delle protesi acustiche, che ampificano il suono, l’impianto cocleare converte il suono in impulsi elettrici in modo da simulare l’udito naturale.

Per chi può essere utile? Può interessare ambedue le orecchie?
Un impianto cocleare può essere utile a soggetti adulti o pediatrici che presentino le seguenti condizioni: sordità bilaterali di grado variabile da moderato a profondo, poco o nessun beneficio dalle protesi acustiche tradizionali, un risultato inferiore al 50 per cento nel test di riconoscimento del parlato nell’orecchio da impiantare. Molte persone hanno un impianto cocleare in entrambe le orecchie. Questo può portare dei benefici fra cui la migliore abilità nell’identificare la direzione dei suoni.

Come funziona?
Spesso l’ipoacusia (diminuzione della funzione uditiva) viene causata da un problema all’orecchio interno che impedisce al suono di venire trasferito al nervo acustico. L’impianto cocleare fa sì che il nervo acustico venga stimolato direttamente ricreando la sensazione acustica. L’impianto cocleare è composto da: un processore, generalmente indossato dietro l’orecchio, che cattura il suono e lo codifica in impulsi elettrici e trasmette il segnale codificato attraverso un’antenna all’impianto posizionato sotto la pelle; l’impianto converte il segnale codificato in impulsi elettrici che vengono inviati attraverso un cavo elettrodico (“array”) inserito all’interno della coclea; i contatti presenti sull’array inviano l’impulso elettrico direttamente al nervo acustico e da qui al cervello che li interpreta come sensazione uditiva.

L’ IMPIANTO COCLEARE: (1) il microfono del processore; (2) l’antenna; (3) il cavo elettrodico; (4) il nervo acustico stimolato dall’array elettrodico all’interno della coclea

Quali sono i benefici di un impianto cocleare?
Molti adulti con impianto cocleare segnalano: di sentire meglio con un impianto cocleare rispetto alle precedenti protesi acustiche; di riuscire a focalizzarsi meglio sui suoni desiderati anche in ambienti rumorosi, permettendo di avere più facilmente un dialogo con persone in luoghi rumorosi (ristoranti o caffè); scoprire nuovi suoni mai sentiti precedentemente all’impianto; sentirsi più sicuri grazie alla maggior facilità di sentire allarmi o segnali acustici; riuscire ad utilizzare nuovamente il telefono.

Da che cosa viene influenzato il risultato?
Il beneficio ricevuto da un impianto cocleare è diverso da persona a persona; spesso la differenza è dovuta al tempo intercorso tra la perdita uditiva e l’impianto cocleare, al livello di gravità della perdita uditiva, alle condizioni della coclea, alla pratica quotidiana nell’uso dell’impianto cocleare e riabilitazione.

 

Nella prima fotografia l’equipe infermieristica che ha partecipato agli interventi  di impianto cocleare, nella seconda Fabio Piazza, Direttore della  Struttura Complessa di Otorinolaringoiatria della ASST Carlo Poma Mantova. A Mantova sono stati fatti migliaia di interventi di microchirurgia dell’orecchio.

Vuoi approfondire l’argomento? Fai una domanda a Fabio Piazza nella rubrica Chiedi all’esperto.

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