Emocomponenti contro i danni ai tessuti

Plasma arricchito di piastrine utilizzato per ulcere, deficit di ossificazione e chirurgia ricostruttiva

di Massimo Franchini
Direttore Servizio di Immunoematologia e Medicina Trasfusionale ASST Mantova

ed Enrico Capuzzo
Medico Servizio di Immunoematologia e Medicina Trasfusionale ASST Mantova
L’utilizzo non trasfusionale di emocomponenti ha avuto inizio 20 anni fa in ambito odontoiatrico per ampliarsi successivamente a vari campi della Medicina e della Chirurgia. Un ruolo centrale tra questi prodotti è rivestito dal plasma arricchito di piastrine (PRP) che costituisce una fonte di fattori di crescita ed è utilizzato, sia in forma liquida che attivata (gel piastrinico), come promotore di rigenerazione dei tessuti danneggiati. Le piastrine sono quindi paragonabili a serbatoi cellulari che rilasciano numerosi fattori di crescita tessutali che stimolano la riproduzione di cellule staminali, mesenchimali, fibroblasti, osteoblasti e cellule endoteliali.

Per ottenere il PRP al paziente che si presenta al Servizio di Immunoematologia e Medicina Trasfusionale viene fatto un prelievo di sangue periferico in una piccola sacca o in provette, a seconda della metodica utilizzata. Mediante due successive centrifugazioni del sangue raccolto si ottiene la separazione delle cellule (globuli rossi e globuli bianchi) dal plasma arricchito di piastrine.

Possiamo distinguere due diverse modalità di applicazione: uso in forma di gel per ulcere, deficit ossei ed in odontostomatologia; uso in forma liquida nei deficit di ossificazione, nelle lesioni tendinee, nelle infiltrazioni articolari, in chirurgia ricostruttiva e rigenerativa. Il gel piastrinico deriva dall’attivazione, al momento dell’uso, del PRP mediate aggiunta di calcio gluconato e trombina, secondo proporzioni prestabilite. Nel caso di pazienti anziani diabetici con ulcere che necessitano di numerose applicazioni per settimane vengono utilizzate le piastrine da donatore di sangue, con attenuazione del dolore, riduzione della flogosi, aumento dell’angiogenesi, stimolazione del tessuto di granulazione.

Da tre anni viene prodotto anche il siero collirio autologo destinato a pazienti con malattia autoimmune con interessamento oculare. Dal 2003 il Servizio di Immunoematologia e Medicina Trasfusionale di Mantova, con il coinvolgimento di tutte le figure professionali presenti, fornisce questi prodotti a varie strutture dell’Azienda, anche private. Sono stati trattati oltre 700 pazienti afferenti a Ortopedia, Cardiochirurgia, Pneumologia, Chirurgia toracica, Ginecologia, Chirurgia Maxillo-Facciale, Malattie Infettive, Dermatologia, Riabilitazione.

Sono attive in provincia di Mantova anche alcune convenzioni stipulate dall’ASST con Strutture private che producono e applicano il plasma arricchito di piastrine autologo previa autorizzazione e supervisione del Servizio Trasfusionale che garantisce il corretto utilizzo delle procedure.

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