Le opere della pittrice in mostra nella hall dell’ospedale: “Rappresento la forza vitale, l’innocenza e l’inquietante vicinanza delle fanciulle allo stato di natura”
Figure femminili e animali pieni di grazia, abiti fioriti. Il mondo pittorico di Marzia Roversi è una fiaba, un giardino di primavera in cui si entra per accoccolarsi. Per tornare leggeri, rasserenati, ma anche per inoltrarsi in mille misteri. Le opere dell’artista mantovana sono in mostra fino all’11 giugno nello spazio espositivo Hallart dell’ospedale di Mantova. Ci chiedono di fare un bagno di forme e colori per allentare le tensioni, superare le paure, lasciarci alle spalle le preoccupazioni quotidiane. Per chi passa di lì sono una boccata d’aria. Cosa racconta la pittrice a chi accetta il suo invito?
Come è nata la tua passione per l’arte? Quando hai iniziato a dipingere?
Ho cominciato da bambina, si può dire. Sento la creazione artistica come qualcosa intimamente mia. Poi si cresce e si cambia, ma al fondo rimane una sorta di istinto che ti sprona a continuare nella ricerca di un tuo stile.
C’è un legame tra il tuo mestiere di architetto e la tua attività artistica, qualcosa che li accomuna?
Non credo esista un legame specifico tra queste mie due vite, se non il fatto che si è comunque alle prese con un atto creativo in entrambi i lavori.
Perché la scelta dei personaggi femminili, soprattutto bambine o giovani donne, e degli animali che le accompagnano?
Sono partita con nature morte e paesaggi, ma ben presto lo stesso istinto artistico mi ha portato nell’universo femminile. Seguendo questo cammino sono arrivata al nucleo di un mondo che per me è rappresentato dalla forza vitale, dall’innocenza e in un certo senso anche dall’inquietante vicinanza della giovane donna o fanciulla allo stato di natura. Poi si sono aggiunti inevitabilmente gli animali, che amo incondizionatamente.
Gli abiti delle protagoniste delle tue opere hanno un ruolo importante: li curi nei minimi dettagli…
Questo aspetto mi diverte, anche se richiede un paziente lavoro. Mi riporta all’infanzia…
L’arte per te è una forma di cura, di autocura? Che ruolo ha nella tua vita?
È una forma di cura universale, credo, vale per me che creo e per chi guarda l’opera finita. In questo lavoro ritrovo me stessa.
Se dovessi descriverla con uno slogan, che cos’è per te l’arte?
L’arte è vita. Lo avranno detto e scritto in molti, ma è proprio così.
Elena Miglioli è il direttore del periodico Mantova Salute, responsabile dell’Area Ufficio Stampa e Comunicazione di ASST Mantova. Giornalista professionista, scrittrice, poetessa. Ama tutte le forme d’arte, ma mette la musica (classica) al primo posto.