La marsupioterapia in Terapia intensiva neonatale: la cura del contatto per i piccoli prematuri

La pratica favorisce, fra i vari benefici, l’allattamento al seno precoce, la termoregolazione, una migliore stabilità dei parametri vitali, un miglior outcome neurologico

La marsupio terapia (traduzione dall’inglese kangaroo mother care), privilegia il contatto pelle a pelle che i genitori dei neonati pretermine hanno durante la degenza con i loro figli, nella consapevolezza che attraverso il contatto fisico si rafforza lo stato di benessere del bambino, si riduce lo stress e si ricreano i legami familiari spezzati dalla nascita prematura.

Oggi è la stessa Organizzazione Mondiale della Sanità a riconoscerne il valore sottolineando che è raccomandata di routine per la cura di neonati di basso peso e deve essere iniziata appena le condizioni del neonato sono stabili.

La marsupio terapia consiste nel porre il bambino nudo a contatto con il seno materno o con il petto paterno, in posizione verticale e sorretto da un marsupio naturale costituito da una fascia. Studi scientifici hanno messo in evidenza e documentato l’efficacia di questo metodo nel favorire l’allattamento al seno precoce, una valida termoregolazione, una migliore stabilità dei parametri vitali, un miglior adattamento alla vita extrauterina, un miglior outcome neurologico e una umanizzazione delle cure.

Nell’assistenza che si offre al neonato all’interno della Terapia Intensiva di Mantova questa pratica svolge un ruolo fondamentale. L’infermiere responsabile del neonato concorda con i genitori, in base alla situazione clinica del neonato valutata con il medico, quando è opportuno iniziare la marsupio terapia. Vengono spiegati tutti i benefici che apporta e come prepararsi rimanendo a disposizione per ogni dubbio o perplessità. Viene inoltre consegnata ai genitori una locandina che riassume i benefici della marsupio terapia e le indicazioni principali.

Per capire come le coppie vivevano tale opportunità abbiamo presentato un questionario e abbiamo rilevato come le prime volte i genitori percepiscano questo momento come stressante, ma in seguito la sensazione di cura ed amore che rivolgono ai loro figli diventa predominante e tutte le paure si affievoliscono. Per rendere il momento della marsupio terapia il più rilassante possibile e regalare ricordi preziosi, un sottofondo musicale viene attivato durante tutta la durata della pratica (circa 2 ore), così da ottenere una moltiplicazione dei benefici.

L’attuale emergenza Covid-19 e le relative restrizioni di sicurezza costituiscono una sfida cruciale anche per i reparti di neonatologia. La Terapia Intensiva Neonatale di Mantova, durante l’evento epidemico in corso, ha sempre mantenuto l’apertura H24 e abbiamo sempre cercato di non rinunciare al contatto pelle a pelle tra genitore e bambino. Per proteggere al meglio tutti i neonati ricoverati sono state inserite nuove regole, come l’ingresso di un solo genitore alla volta per evitare sovraffollamento, l’utilizzo di mascherine e la corretta e sempre fondamentale igiene delle mani.

La Terapia Intensiva Neonatale  è  ‘un non luogo’ in cui la nascita e il riconoscimento della genitorialità non sono automatici, bensì il frutto di un processo lento e travagliato, che attraversa tanti passaggi obbligatori quanti sono i diversi livelli di contatto con il proprio bambino. Grazie a proposte come questa si cerca di accorciare il più possibile la distanza tra genitori e figlio rendendo mamma e papà protagonisti attivi di una battaglia che si vince tutti insieme. E questo è il vero miracolo. Il miracolo di una relazione costruita al di là dell’incubatrice. E a noi, medici e infermieri dall’altra parte, non resta che accompagnare i genitori nella costruzione di questa relazione cercando di accorciare la distanza e ridurre le paure.

Di Irene Lisè e Raffaella Lucchini, infermiere Terapia Intensiva Neonatale

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