Abeo Mantova cerca nuovi volontari per dare sempre più supporto a bambini e adolescenti

L’appello del presidente Vanni Corghi: “Queste figure donano continuità ai progetti di aiuto”. L’esperienza raccontata in prima persona dalla volontaria Youmori Hind

Promuovere il benessere dei bambini, delle bambine e degli adolescenti che affrontano problematiche di salute o convivono con disabilità, supportando al contempo le loro famiglie. Questa la missione cardine coltivata, giorno dopo giorno, dall’Associazione Bambino Emopatico Oncologico – Abeo Mantova che da anni sviluppa progetti all’interno di strutture sanitarie e non solo.

E così come accade per ogni missione c’è bisogno di coloro che la possano concretizzare. Nel caso di Abeo Mantova sono i volontari e le volontarie a rappresentare questa forza vitale attraverso ingredienti speciali come ascolto, empatia, attenzione e disponibilità. Attualmente la squadra di Abeo Mantova ne comprende 108, tutti impegnati in diverse mansioni e coinvolti in momenti di confronto, condivisione e formazione garantiti dall’associazione.

“La pandemia ha impattato anche sul volontariato richiedendo una massiccia riorganizzazione, così come è accaduto per Abeo – spiega il presidente Vanni Corghi – Non è però mai riuscita a fermare volontà e idee che hanno preso sempre più vita, tanto da far nascere nuovi progetti che concretizzeremo proprio quest’anno”. E sottolinea: “Per dare continuità a questi progetti abbiamo bisogno di nuovi volontari e nuove volontarie: sono infatti una risorsa essenziale per ciò che facciamo oltre che un supporto prezioso per bambini, adolescenti e loro famiglie”.

Un’esperienza, quella del volontariato Abeo, caratterizzata dal dono reciproco della relazione umana dove sorrisi, dialogo e un inconfondibile “grazie” accompagnano tanti momenti del percorso. Ma come sempre sono le storie in carne e ossa a trasmetterci la voce autentica di un’esperienza. A raccontare la sua è la volontaria Abeo Youmori Hind, il cui entusiasmo e coinvolgimento traspaiono già dalla voce. “Mi viene istintivo offrire aiuto a chi ne ha bisogno – spiega – Indipendentemente che accada per caso mentre sto camminando per la strada o all’interno di un’organizzazione di volontariato, questo mi fa stare comunque bene”.

L’inizio del suo percorso di volontariato in Abeo è scoccato a primavera 2022, proseguendo con sempre più motivazione e coinvolgimento. “Svolgo attività sia nell’area pediatrica del polo vaccinale il sabato mattina, sia al pronto soccorso pediatrico nel fine settimana” spiega. In entrambi i contesti Youmori gestisce la delicata e allo stesso tempo importante attività di accoglienza. Focalizzandosi in particolare sul contesto del pronto soccorso pediatrico, racconta: “Accolgo i genitori che attendono il turno in sala di attesa e li accompagno nei vari reparti se i loro bambini hanno bisogno di fare degli esami strumentali”. Ed evidenzia: “È importante aiutarli a trovare facilmente il reparto in cui devono recarsi in un momento caratterizzato magari da preoccupazione, stanchezza o anche agitazione”.

Al pronto soccorso pediatrico non mancano fasi complesse che comunque si traducono in gratificazione per chi svolge questa attività di volontariato. Al centro resta la preziosa relazione che si instaura con i bambini e le bambine che accedono al servizio ospedaliero, come conferma Youmori: “Mi piace giocare e parlare con loro perché c’è immediatezza”. E aggiunge: “Vorrei che fosse ancora più diffusa la consapevolezza di quanto sia necessario offrire questo supporto: abbiamo infatti a che fare con bisogni veri”. La soddisfazione nei confronti dell’attività che svolge cresce sempre più in Youmori, a confermarlo sono le sue stesse parole: “Ogni volta mi sento rinata e contenta, fare volontariato mi dona serenità”, conclude con un sorriso.

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