Alla Foresta della Carpaneta performance e laboratori teatrali per medici e infermieri: in campo le medical humanities
Per fare un prato, ci vogliono tanti fili d’erba. Ciascuno ha il suo ruolo ed è in rapporto con tutti gli altri: un valore singolo, un valore di relazione, un valore complessivo. Per potersi orientare occorre sapere dove è il nord e, ancora una volta, muoversi insieme. Contare l’uno sull’altro. Fare squadra.
Sono alcune delle metafore che hanno invitato a riflettere oltre 30 professionisti di Asst Mantova – primari e coordinatori infermieristici – sui temi chiave della comunicazione fra operatore e paziente e all’interno dell’équipe, in occasione di un corso che si è svolto in due edizioni, il 5 e il 12 ottobre, alla Foresta della Carpaneta di San Giorgio Bigarello.
Si è fatto appello a discipline e metodi alternativi per migliorare efficacia e apprendimento. In campo è sceso Teatro Magro che, grazie alla sua consolidata esperienza in questo ambito, è già stato coinvolto più volte nei percorsi formativi dedicati ai professionisti di Asst. Flavio Cortellazzi, regista e direttore artistico della compagnia, ha tenuto un laboratorio ricorrendo a una serie di simulazioni per sviluppare competenze comunicative e relazionali.
Nel progetto, ideato dall’Ufficio stampa e comunicazione dell’azienda socio sanitaria territoriale, è stato introdotto anche l’orienteering, attività che stimola appunto lo spirito di gruppo. Fra alberi, collinette e sentieri gli operatori divisi in squadre, guidati dall’istruttore del Nordic Walking Mantova Stefano Carbonieri, avevano il compito di dare la caccia a dodici ‘lanterne’ (punti di controllo, nel gergo di questa pratica) nascoste nel parco. Accanto ad alcune delle lanterne spuntavano gli attori a sorprendere i partecipanti con performance a tema.
Lo stesso titolo del corso richiamava la necessità di sapersi orientare fra le linee guida e gli strumenti di comunicazione istituzionali, il bisogno di farsi capire dai pazienti e di dialogare con i colleghi, la necessità di essere parte di un’unica comunità di professionisti: “Comunicazione, una questione di bussola”. Si è lavorato sul senso di appartenenza all’azienda, sull’esigenza di utilizzare un linguaggio chiaro e comprensibile a tutti, sulla comunicazione bidirezionale (dai vertici verso la base e viceversa). La magia del teatro, che scava nel profondo e fa leva sulle emozioni, unita all’opportunità di muoversi in un contesto verde hanno fatto la differenza.