Il paradiso in una biblioteca: quando i libri aiutano a stare meglio e a sognare

Asst aderisce al Patto per la lettura. Da anni progetti in corsia per attenuare la sofferenza, il disagio del ricovero e dell’attesa, per favorire la riabilitazione e la crescita

In ospedale ci si cura. Si soffre, si spera. E si legge. Per ingannare l’attesa, per distrarsi, per sentire un po’ meno dolore, per favorire la riabilitazione. Per conoscere e conoscersi. Per mettere la mente in viaggio, se solo la mente può viaggiare e il resto deve stare dov’è. Da tempo Asst di Mantova parla attraverso le pagine dei libri, con svariate iniziative che coinvolgono pazienti, familiari e professionisti.

Seguendo una strada già spianata, negli ultimi mesi l’azienda ha aderito al Patto per la lettura, proposto dal Comune di Mantova e da altri Comuni della provincia. Un’iniziativa riconosciuta dalla legge 15 del 2020 che avvia una collaborazione tra enti pubblici, istituzioni scolastiche e privati per realizzare attività di promozione della lettura attraverso una programmazione condivisa. Circolo virtuoso, che punta al benessere individuale e dell’intera comunità. In un territorio con una decisa vocazione letteraria.

Proprio al Festivaletteratura Asst aveva infatti partorito, nel 2010, il progetto Lib(e)ri in corsia. Nato dal desiderio di rendere i luoghi di cura più familiari, offrendo ai malati e ai loro cari l’opportunità di attenuare il disagio psicologico del ricovero e aprire una parentesi di svago. Era quindi iniziata una raccolta di volumi nuovi o usati donati dai cittadini, da mettere a disposizione degli utenti. Negli anni sono state allestite alcune librerie per custodire i numerosi testi ricevuti, anche in un’ottica di bookcrossing, ondate pandemiche permettendo. A Mantova nei reparti di Pediatria, Neurologia, Ortopedia del Poma e nei poliambulatori di Via Trento. Nel presidio di Bozzolo, in Riabilitazione. Il fiocco rosa più recente è quello della biblioteca di Abeonave, aperta ad Asola lo scorso maggio, grazie al progetto Fiale di libri: l’ospedale crocevia di terapie, voluto dalla Rete bibliotecaria mantovana e realizzato grazie al contributo della Fondazione San Pellegrino di Castiglione delle Stiviere.

In passato altri percorsi hanno fatto da apripista a una cultura della lettura oggi sempre più consolidata. Leggere per crescere, rete nazionale di ospedali creata da GlaxoSmithKline che aveva donato 100 libri alle pediatrie di Mantova, Asola e Pieve di Coriano. Oltre 40 operatori, tra volontari e professionisti della sanità erano stati coinvolti in un corso di lettura ad alta voce, tenuto da attori professionisti. Altra iniziativa di respiro nazionale, Segui il cuore, con la distribuzione in molti ospedali italiani, fra i quali il Poma, di due antologie di racconti e favole firmati da scrittori di fama. Nel tentativo di attenuare l’ansia e il disagio dell’attesa. Di una diagnosi, di una terapia, di un intervento chirurgico.

Anche una sola parola, letta al momento giusto, può fare molto. E cosa può fare un’intera biblioteca per chi vive la malattia? Ecco la risposta commovente di Borges, in Conversazioni americane: “Sapevo che il mio destino sarebbe stato quello di leggere, di sognare, forse di scrivere, ma questo non è essenziale. E ho sempre pensato al paradiso come a una biblioteca, non come a un giardino. Significa che ho sempre sognato”.

Elena Miglioli è il direttore del periodico Mantova Salute, responsabile dell’Area Ufficio Stampa e Comunicazione di ASST Mantova. Giornalista professionista, scrittrice, poetessa. Ama tutte le forme d’arte, ma mette la musica (classica) al primo posto.

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