L’associazione, con i suoi 40 volontari che operano in Oncologia e Cure Palliative, ha oltre 30 anni di vita. L’attività: accompagnamento a malati e famigliari, acquisto di apparecchiature, formazione per il personale
L’Istituto Oncologico Mantovano (Iom Odv) ha festeggiato nel 2019 trent’anni di attività attuata sia nella struttura complessa di Oncologia sia, dal 2008, in quella di Cure Palliative. Ascolto, accoglienza, accompagnamento dei malati e dei loro familiari rappresentano gli obiettivi principali, perseguiti attraverso i volontari che usufruiscono annualmente di percorsi formativi, indispensabili per affrontare questi delicati e difficili compiti.
Nel corso di questi anni lo Iom ha sostenuto, oltre che con l’impegno quotidiano di circa 40 volontari accanto ai malati, l’acquisto di apparecchiature e attrezzature (ecografi, auto e così via) nonché l’erogazione di borse di studio per medici e specialisti. Dal settembre 2021 ha preso avvio, in collaborazione con la Senologia, al padiglione 5 dell’ospedale di Mantova, il servizio di estetica oncologica rivolto a donne operate al seno.
Dall’avvio della campagna vaccinale (gennaio 2021), consapevole che la pandemia richiedesse un impegno concreto e solidale, l’associazione ha organizzato e messo a disposizione oltre 25 volontari che hanno operato, con generosità e abnegazione, ogni giorno comprese le festività. Contemporaneamente ha istituito un centro d’ascolto, tuttora in funzione, per accogliere e dare voce alle tante sofferenze e perite.
Nell’ottica di mettere al centro i sevizi alla persona finalizzati a generare valore per la comunità, Iom è impegnato a portare avanti una pluralità di progetti per il 2022; partecipazione, in qualità di capofila, all’acquisto di un robot chirurgico per il Poma; ampliamento della presenza dei volontari anche nelle strutture di Senologia e Radioterapia; prosecuzione dell’attività presso l’hub vaccinale; corso formativo per nuovi volontari e formazione continua per volontari già in servizio; programmazione di un convegno, in collaborazione con Asst, sul tema della Medicina narrativa; allargamento dell’attività al territorio, al di fuori del perimetro ospedaliero, nella convinzione che le fragilità portate alla luce dalla drammatica esperienza della pandemia necessitino di una attenzione, vicinanza, disponibilità proprie del mondo del volontariato.
Riteniamo che nel passaggio d’epoca che stiamo attraversando la consistenza etica del volontariato, chiamato a testimoniare la prossimità e il rispetto della dignità umana, si giocherà soprattutto sui terreni della cura e del prendersi cura intese come saperi relazionali.
Di Luciano Lanza, presidente Iom