Esperienza sensoriale al buio grazie alla collaborazione fra lo scultore Ruggero Marrani e l’Unione Italiana Ciechi e degli ipovedenti. In mostra opere “interattive e rumorose”
Una mostra da vedere anche con le mani e con le orecchie. Opera da toccare, da sentire perché l’arte si gusta in molti modi. Lo ha dimostrato l’artista Ruggero Marrani, con la sua esposizione dedicata all’esplorazione culturale al buio, inaugurata il mese scorso alla Galleria Arianna Sartori di Mantova. Il 25 e il 28 giugno, un gruppo di non vedenti dell’Unione italiana dei ciechi e degli ipovedenti di Mantova è stato coinvolto in questa nuova esperienza, accompagnando visitatori vedenti bendati in questa insolita esperienza.
La mostra è stata realizzata appunto in collaborazione con la sezione mantovana dell’associazione, col patrocinio di Comune e del Lions Club Andrea Mantegna. Lo scultore Marrani ha guidato l’esplorazione tattile delle opere esposte, dando così la possibilità a chi non le può apprezzare attraverso la vista di poterle conoscere con l’uso del tatto e dell’udito.
Le sculture esposte fino all’8 luglio analizzavano vari aspetti del vivere e del creare. Si parla di ‘aerosculture, sculture interattive, e sculture rumorose’. L’esposizione era interattiva. La parola d’ordine, ‘vietato non toccare’. Le sculture ‘interattive e rumorose’ hanno coinvolto lo spettatore che ha potuto così intervenire in prima persona sull’opera, ruotandola, scomponendola, e anche suonandola.
Per uno scultore, creare con le mani è del tutto normale. Marrani vuole che anche lo spettatore comprenda, senta e veda, attraverso il tatto, l’udito: “Non solo le mani sanno vedere ma…l sanno anche pensare!”. Ed è proprio attraverso il tatto e ciò che questo senso può trasmettere sia alle persone che non vedono – sia a coloro che, anche solo per pochi minuti, vengono privati della vista attraverso una benda oscurante – che si possono percepire dettagli quali il liscio e il ruvido. Le diverse tipologie di superfici e lavorazioni, forme e dimensioni, i materiali e sviluppare riflessioni, interpretazioni, emozionali autentiche e non condizionate da uno sguardo spesso veloce e superficiale.
Toccare un’opera, poterla conoscere nei particolari più nascosti, è un’esperienza unica, ti fa entrare in profonda relazione con l’artista. Se ne possono ascoltare le sfaccettature materiali e concettuali in modo più completo e coinvolgente, più da protagonista della mostra che come semplice visitatore o spettatore. Le persone vedenti hanno espresso un piacere sconosciuto e inaspettato, un’esperienza certamente più completa, lenta, attenta, profonda, attraverso la quale si entra in sintonia con la scultura e con lo scultore, con i diversi materiali spesso irriconoscibili al solo uso della vista. Che è distratta primariamente dalla percezione dei colori, così come le diverse sensazioni trasmesse dall’individuazione di dettagli e dei materiali non sempre facili da individuare e apprezzare.
Mai come in questa mostra, ci è stato possibile conoscere e interagire così bene con le opere esposte. Gli approfondimenti scambiati direttamente con lo scultore ci hanno aperto un mondo a noi perlopiù sconosciuto. Opportunità che, con la nostra presenza ed esperienza abbiamo offerto con piacere e soddisfazione al pubblico che ha partecipato con entusiasmo. Si è potuto meglio comprendere il valore degli altri sensi a supporto della vista, la sensibilità e le potenzialità che si possono comunque avere in sua mancanza.
Di Mirella Gavioli, presidente Unione italiana dei ciechi e degli ipovedenti di Mantova
Nelle foto l’esperienza dell’Unione Italiana Ciechi alla mostra dello scultore Ruggero Marrani