Prematuri, in Terapia Intensiva Neonatale la carica dei 100

Tecnologie all’avanguardia ed équipe formata sulle nuove tecniche di ventilazione garantiscono un’assistenza ventilatoria avanzata

Grazia Morandi

La prematurità è una condizione che caratterizza i neonati che nascendo prima della 37esima settimana di gestazione non hanno completato la maturazione di organi e apparati. Necessitano quindi di maggiori cure per adattarsi alla vita fuori dal grembo materno. Circa il 7-10 per cento dei neonati a livello mondiale nascono prematuri: ogni anno, 30mila bambini in Italia e 100 nella provincia di Mantova, che conta 1.800 nuovi nati. L’entità dei problemi varia soprattutto in base al grado di prematurità: più precoce è la nascita, più alto è il grado di immaturità funzionale.

In particolare, i neonati al di sotto della 32esima settimana di età gestazionale o con un peso inferiore a 1.500  grammi possono avere difficoltà respiratorie dovute all’immaturità polmonare. La Terapia Intensiva Neonatale di Mantova, grazie alla presenza di apparecchiature di ultima generazione e di un’equipe formata e aggiornata rispetto alle nuove tecniche di ventilazione, garantisce un’assistenza respiratoria avanzata, sia con mascherina sia con tubo endotracheale. Ogni anno vengono ventilati circa 200 neonati, sia prematuri che a termine, e lattanti che arrivano dal domicilio con problematiche respiratorie, come la bronchiolite.

I neonati prematuri presentano inoltre un maggior rischio di insufficienza cardiocircolatoria e di problemi neurologici, perché i vasi cerebrali, così come la sostanza cerebrale, non sono ancora completamente formati. L’alta specialità dei sanitari e l’ausilio dell’ecografia bidimensionale, doppler e color-doppler disponibile al letto del paziente permette di affrontare queste problematiche.

I pretermine spesso hanno problemi di suzione o digestivi, per cui è necessario somministrare l’alimentazione con sondini gastrici, impostando un trattamento logopedico. Inoltre, nelle prime fasi il neonato non è in grado di tollerare l’alimentazione. È quindi necessario il posizionamento di accessi venosi centrali che i sanitari dell’equipe di Mantova sono in grado di applicare grazie a corsi ed esperienza maturata negli anni. L’alimentazione in questa fase è quindi in parte con il latte, ma soprattutto con l’infusione di sacche di nutrizione parenterale (circa 300 all’anno) prescritte in modo specifico per le esigenze di ogni neonato, grazie all’utilizzo di nuovi software e allestite in reparto da parte di un’infermiera in cappa sterile per garantire la specificità e la sterilità della composizione.

Questi bimbi necessitano quindi di un’assistenza multidisciplinare, con la collaborazione di neuropsichiatra infantile, fisioterapista, oculista e logopedista e con follow-up dopo la dimissione per almeno i primi tre anni di vita. Ogni anno vengono seguiti in follow-up circa 150 neonati negli ambulatori del reparto. Per riuscire a offrire sempre competenze avanzate, il personale frequenta corsi di aggiornamento e in questo momento si sta certificando per alcune Idoneità ancora più avanzate riconosciute anche a livello nazionale.

Ma oltre alla cura del neonato è importante il supporto alla famiglia, per questo nella struttura è presente una psicologa che affianca i sanitari e supporta i genitori per un’assistenza sempre più globale e inclusiva delle famiglie in un’alleanza terapeutica fondamentale sia durante il ricovero che dopo la dimissione.

I NUMERI

Ogni anno, a Mantova:

100 nati prematuri

200 neonati ventilati

150 neonati seguiti con follow-up

300 sacche di nutrizione parenterale

Di Grazia Morandi, medico Neonatologia e Terapia Intensiva Neonatale ASST Mantova

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