Gli ospiti del Centro Psico Sociale di Viadana sperimentano la forza del movimento, dell’ascolto e della condivisione per la crescita e il benessere
Camminare e parlare insieme per stringere rapporti preziosi. Il progetto nasce dall’esigenza di condivisione, voglia di aggregazione, superamento della solitudine (amplificati dalla pandemia) espressa in modo diretto e indiretto da alcune persone afferenti al Centro Psico Sociale di Viadana.
L’assistente sociale ha condiviso insieme all’equipe del Centro Psico Sociale il desiderio e la voglia di alcune persone di attivarsi in qualcosa di molto semplice. Camminare e parlare, due attività che potrebbero apparire banali ma sappiamo molto importanti per il benessere. Attività semplici che soddisfano però l’esigenza di essere un partecipante e di appartenere a un gruppo, raccontandosi e ascoltando.
Le tappe del progetto: condivisione del senso con l’equipe, individuazione delle persone che hanno dato o manifestato l’esigenza a partecipare all’attività, presentazione dell’attività al gruppo, monitoraggio, riflessione e diffusione. L’equipe del Cps ha collaborato condividendone il senso e coinvolgendo le persone. L’assistente sociale è stata sostenuta dall’educatore nella realizzazione del progetto.
Si sono svolti due incontri di presentazione, il progetto si è svolto tra maggio e luglio 2021 si sono realizzate dieci camminate a cadenza settimanale per due ore ciascuna.
Abbiamo rivisitato il territorio: dalle piazze di Sabbioneta, Viadana, San Martino, Gazzuolo al ponte di barche di San Matteo delle Chiaviche, fino a spingersi dall’altra parte del Po per visitare il museo di Don Camillo e Peppone a Brescello. Abbiamo parlato di cultura visitando la biblioteca di Viadana e ascoltando storie lette in modo animato.
Qualcuno dei protagonisti ha proposto un tema su ciò che è salutare e ciò che è dannoso per la salute. Abbiamo parlato degli animali e del contatto con loro e su richiesta del gruppo abbiamo organizzato una “camminparlata” in una fattoria. Alla fine di ogni “camminparlata” abbiamo chiesto a tutti i partecipanti di lasciare scritto un pensiero sulla giornata attraverso la nuvoletta di parole.
L’operatore ha captato una profonda solitudine, un disagio ma ha anche gli attrezzi per vedere enormi potenzialità in ognuno dei ragazzi, dando vita a semplici attività – camminare, parlare, ascoltare – che possono rappresentare stili di vita sani e buone abitudini, per qualcuno possono rappresentare l’unico momento di vita socializzante.
Il cittadino deve essere riconosciuto come primo esperto di qualità della vita, deve essere sostenuto, qualificato e potenziato il suo sapere esperienziale soprattutto in questo momento. Sono stati i partecipanti a scegliere dove andare e camminare, cosa visitare e gli argomenti da affrontare. Restano i nostri pensieri, i ricordi, le foto, ma soprattutto si sono creati legami.
“Il grano che è dorato mi farà pensare a te. E amerò il rumore del vento nel grano … e quando andrai via io piangerò!” “E allora cosa ci guadagni?” “Ci guadagno il colore del grano!”
(Il Piccolo Principe Antonie De Saint Exupery)
Di Palmira Gualtieri, assistente sociale Cps Viadana