Carcinoma endometriale, nuova colonna laparoscopica a Borgo Mantovano

Lo strumento consente la visione tridimensionale e la mappatura dei linfonodi sentinella e l’applicazione della tecnica chirurgica conseguente

Il carcinoma endometriale è il più comune tumore ginecologico in Europa. La sua incidenza è in crescita per l’aumento dell’età media e dei fattori di rischio come l’obesità. Fortunatamente, la maggior parte delle malattie in questione viene diagnosticata in uno stadio iniziale e ancora confinata all’utero, spesso con una ottima sopravvivenza. Solo nel 10-15 per cento dei casi alla diagnosi si riscontra già una metastasi nei linfonodi.

Luca Orazi

Lo stato dei linfonodi è quindi il più importante fattore predittivo di sopravvivenza. Fino a oggi la maggioranza di queste pazienti venivano sottoposte a interventi anche molto estesi. Oltre alla rimozione di utero e ovaie si rendeva spesso necessario procedere all’asportazione di tutti i linfonodi pelvici e addominali solo per valutare lo stato linfonodale.

Dal 2021 le linee guida internazionali hanno stabilito che è possibile, anche nei tumori uterini, offrire un approccio molto più conservativo e di pari efficacia, andando ad asportare i soli linfonodi ‘sentinella’, i primi ‘filtri’ che possono essere interessati dalla diffusione della malattia, evitando interventi più invasivi.

ASST Mantova ha messo a disposizione tecnologie avanzatissime per la gestione di questa ed altre patologie, l’ultima arrivata è la colonna laparoscopica con software per Verde Indocianina (un colorante fluorescente per mappare i linfonodi sentinella inoculato a livello della cervice uterina all’inizio dell’intervento) e per visione tridimensionale che ha reso possibile introdurre questa rivoluzionaria tecnica chirurgia nel presidio di Borgo Mantovano.

Il 25 febbraio di quest’anno è stato eseguito il primo intervento del genere nel nostro presidio. Questo approccio permetterà interventi incredibilmente più precisi e meno invasivi per le nostre pazienti. Sono attesi anche tempi di recupero più rapidi. Un altro campo di applicazione in chirurgia ginecologica di questa nuova tecnologia sarà nella cura dell’endometriosi, patologia femminile invalidante, che a volte richiede interventi chirurgici, anche importanti per il ripristino della qualità di vita delle giovani donne e a tutela della loro fertilità.


Luca Orazi, direttore facente funzione di Ostetricia e Ginecologia Pieve di Coriano

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