Procedure percutanee per la cura della patologia nella struttura di Neuroradiologia. Il fattore di rischio principale è l’osteoporosi
La Neuroradiologia è nata poco più di un secolo fa come disciplina diagnostica per lo studio mediante immagini della patologia encefalo-midollare e cranio-vertebrale, ma da anni si sono sviluppate tecniche interventistiche, sia in ambito vascolare che extravascolare, che l’hanno arricchita, rendendola in grado di curare anche alcune patologie.
La frattura vertebrale, o crollo vertebrale, è una patologia che causa importante dolore lombare con grave limitazione funzionale, fino a determinare allettamento pressoché forzato. Colpisce prevalentemente la popolazione anziana e quindi ha acquisito nel tempo sempre maggior importanza in relazione al progressivo aumento della spettanza di vita media.
Il fattore di rischio principale, correlato all’età e ad altre concause, è l’osteoporosi con progressiva riduzione della resistenza dello scheletro e quindi con la possibilità di comparsa di fratture conseguenti anche a traumi di irrisoria entità, specie a livello della colonna vertebrale, del femore, del polso e delle coste. Le fratture vertebrali a loro volta sono di solito estremamente dolorose e il paziente avverte una grave sintomatologia algica specie nella stazione eretta, sintomatologia che spesso è difficilmente controllabile con i farmaci analgesici.
La terapia del crollo vertebrale classicamente prevede l’utilizzo del busto ortopedico mediamente per 45-60 giorni, solo in casi specifici l’intervento chirurgico di fissazione vertebrale. Le procedure di vertebro e cifoplastica che da più di vent’anni sono entrate a far parte delle possibilità terapeutiche, qualora indicate in fratture recenti, permettono una rapida ripresa funzionale e liberano il paziente dall’uso del busto e della terapia analgesica.
La diagnosi di frattura vertebrale recente, con indicazione a trattamento, sia conservativo che consolidante o chirurgico, necessita di studio per immagini mediante risonanza magnetica o, in alcuni casi specifici, mediante tomografia computerizzata spettrale essendo la sola radiologia convenzionale insufficiente al completo inquadramento diagnostico.
La Neuroradiologia dell’ospedale Carlo Poma di Mantova è in grado di eseguire il percorso diagnostico corretto per la selezione della miglior opzione terapeutica e, quando indicato, di eseguire anche in breve tempo le procedure percutanee di consolidamento vertebrale. La fase diagnostica viene di norma espletata prima del ricovero che invece si rende necessario qualora vi sia indicazione all’esecuzione di vertebro o cifoplastica.
Il ricovero, che viene effettuato nel reparto di Medicina Generale del presidio di Mantova, è comunque limitato ad un paio di giorni e peraltro permette il completo inquadramento anche della patologia osteoporotica da parte degli specialisti endocrinologi della stessa struttura. Quindi, al momento della dimissione, vengono fornite al paziente le terapie e le indicazioni più idonee per la prevenzione di ulteriori fratture scheletriche.
La Neuroradiologia del Carlo Poma di Mantova dispone inoltre di una organizzazione ambulatoriale in grado di seguire il paziente dopo la procedura interventistica di riparazione della frattura, per consigliare eventuali modificazioni terapeutiche e per indirizzarlo a un corretto stile di vita utile per una più rapida e completa ripresa funzionale.
Di Enrico Piovan, direttore struttura Neuroradiologia ASST Mantova