È ripartito a novembre il reparto del Poma, per i pazienti un percorso medico specialistico in reparto e in palestra con telemetrie e con follow-up programmati. L’idea per il futuro:“Un centro di prevenzione delle patologie cardiovascolari”
Ha riaperto lo scorso 3 novembre, dopo un anno e otto mesi di chiusura per l’emergenza pandemica. La struttura di Riabilitazione Specialistica Cardiorespiratoria del Carlo Poma è stata riattivata al terzo piano del blocco C con 13 posti letto e un’equipe entusiasta di ripartire per offrire un servizio d’eccellenza alla popolazione. Il responsabile Renato Rosiello illustra gli obiettivi e l’attività di questo reparto.
Di cosa si occupa la Riabilitazione Cardiorespiratoria e a quali pazienti si rivolge?
Accoglie i malati provenienti da altri reparti a seguito ad esempio di intervento cardiochirurgico o di emodinamica strutturale o che necessitano di riabilitazione a seguito di infarto miocardico o di scompenso cardiaco. La Riabilitazione cardiorespiratoria svolge attività prettamente medica e appunto riabilitativa, con fisioterapisti e strumentazioni dedicati sia in reparto che nella palestra.
Come si sviluppa il percorso riabilitativo?
Il percorso riabilitativo si sviluppa in genere nell’arco di due settimane dalla fase acuta della malattia; i pazienti svolgono, dopo i dovuti controllo medici, attività riabilitativa al mattino e al pomeriggio e sono costantemente controllati tramite un sistema di telemetria, che permette di seguirli a distanza, durante gli spostamenti e le varie attività, minimizzando il rischio in caso di aritmie minacciose per la vita. Dopo le dimissioni, il progetto riabilitativo continua a domicilio con un follow-up che prevede visite di controllo, a cura dei nostri professionisti, a partire dai 3-4 mesi dal ricovero.
Quali sono le prospettive future di questo reparto?
Siamo in attesa di nuovo personale – medici, infermieri, fisioterapisti e personale ausiliario – per potere espandere la nostra attività. La riabilitazione cardiorespiratoria ha molte potenzialità: può avere un ruolo centrale se riesce a rispondere alle esigenze dei vari reparti. Penso alla fase post intervento della Chirurgia Vascolare, della Pneumologia, della Chirurgia Toracica. La mia idea sarebbe inoltre quella di avviare un centro di prevenzione delle patologie cardiovascolari, dove si possano anche sviluppare campi di ricerca, soprattutto nel territorio mantovano.