Psichiatria: “Sono tornato migliorato, mi sono fatto nuovi amici e ringrazio tutti”

Gli ospiti del Cra di Mantova si auto-intervistano per valutare il loro percorso di cura: “Ho voluto rimanere spontaneamente due mesi in più”

 

Nell’ambito delle attività riabilitative, un paziente ha intervistato alcuni ‘compagni di viaggio’ seguiti dal Cra di Mantova per valutare il loro percorso di cura e la loro soddisfazione. Un sondaggio ‘peer to peer’ che risulta molto utile anche ai professionisti. Si nota come in alcuni casi i pazienti si sentano inizialmente spaesati, a disagio dopo aver varcato per la prima volta la soglia della struttura. Pian piano, però, emerge un senso di fiducia verso gli operatori e l’opportunità di instaurare rapporti umani che arricchiscono anche con gli altri ospiti. Riportiamo di seguito tre interviste ‘autogestite’ ad altrettanti pazienti.

 

Marco, 45 anni, di Mantova, ricoverato al CRA di Mantova da pochi giorni, è stato ricoverato anche in altre occasioni.

Come ti sei sentito la prima volta che sei stato ricoverato?
Dopo pochissimo tempo mi sono sentito a mio agio, instaurando un’amicizia importante con tutto il gruppo del CRA.

A distanza di qualche settimana in generale, che pensi delle educatrici, oss, infermieri e medici?
Li sento vicini, con un rapporto umano ed amichevole pur rimanendo nella loro figura professionale.

In riferimento allo scorso ricovero, quali sono state le tue impressioni una volta tornato a casa?
Sono tornato migliorato, pieno di bei ricordi delle attività svolte con i miei amici e tutto lo staff del CRA.


Miriam, 56 anni, di Mantova, attualmente ricoverata da circa 6 mesi.

Come ti sei sentita il giorno del ricovero?
Mi sono sentita spaesata e fuori luogo, però nel giro di qualche giorno sono riuscita ad ambientarmi.

A distanza di quasi 6 mesi, come ti senti?
Il dottor Romitti e il resto dell’equipe sono il massimo, vengo ascoltata e seguita con cura. Anche con gli altri ospiti mi trovo bene e mi danno supporto in quei giorni che sono giù. Amo fare le attività varie che ci sono durante la settimana, tra cui il karaoke e gli esercizi fisici di rilassamento. Le occasioni di festa non mancano mai, tra la preparazione di dolci e torte il fine settimana e la pizza ogni mercoledì.

Cosa provi pensando al tuo ritorno a casa?
Sarei contenta, però mi mancherebbero tutti!

 

Gianni, 43 anni, di Mantova, dimesso da una settimana.

Come ti sentivi il primo giorno?
Volevo andare via, per due volte stavo per scappare, non mi sentivo a mio agio e non mi fidavo di nessuno. Ho avuto grandi difficoltà a stringere amicizie con il resto del gruppo, anche con tutto lo staff ed i dottori, con loro è stato ancora più difficile.

Dopo due mesi di ricovero cosa è successo?
Ho capito che dovevo fidarmi dei dottori ma anche di tutti gli altri e ho stretto amicizia con tutto il gruppo del CRA. Ho preso parte attiva alle attività organizzate durante la settimana per tutti noi, mi hanno riattivato emotivamente e fisicamente. In poche parole, sono rimasto altri due mesi di mia spontanea volontà.

Adesso che sei tornato a casa, che ne pensi del percorso fatto fino ad oggi?
Quasi non volevo tornare a casa, sarei rimasto nel CRA, adesso però sono formato dal percorso fatto grazie a tutto lo staff e l’aiuto del dottor Romitti, ma anche il gruppo, cioè i miei amici, hanno contribuito molto al risultato finale. Ringrazio sinceramente tutti, perché mi hanno sostenuto fin dall’inizio nonostante la mia diffidenza e riluttanza, il loro sostegno lo sento anche ora che sono a casa. Grazie! Un abbraccio ai miei amici che sono ancora quasi tutti al CRA.

A cura di un gruppo di ospiti del CRA di Mantova

 

 

 

 

1 Commento
  1. Queste interviste reali fatte dall’interno, fanno davvero comprendere la necessità di strutture come il CRA e le persone che sono al loro interno, sia il personale i dottori ecc. che gli ospiti.

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