Pubertà precoce e lipomi del sistema nervoso centrale, uno studio in Pediatria

Il lavoro, pubblicato su una prestigiosa rivista internazionale, vede la collaborazione interdisciplinare con la Neuroradiologia

La collaborazione interdisciplinare tra la Pediatria e la Neuroradiologia della nostra azienda ha recentemente portato alla pubblicazione di un case report sulla rivista Frontiers in Endocrinology, riguardante la rara associazione tra pubertà precoce centrale e lipomi del sistema nervoso centrale. Il lavoro ha visto la collaborazione anche del Centro di Endocrinologia dell’ospedale pediatrico Giannina Gaslini di Genova.

Claudio Giacomozzi

La pubertà precoce centrale è quella condizione in cui lo sviluppo puberale esordisce prima del previsto. L’eziologia è nella maggioranza dei casi di natura idiopatica. Esiste tuttavia una percentuale minima di casi secondari a forme organiche, per cui la RM rimane l’esame d’elezione per la corretta identificazione. Il riscontro di varianti anatomiche benigne può porre dubbi sulla effettiva correlazione tra l’esordio della pubertà e il riscontro radiologico, in quanto anche nelle bambine con pubertà centrale si possono riscontrare i cosiddetti incidentalomi, ovvero riscontri anatomici che non sono associabili alla patologia per cui l’esame era stato eseguito.

In questo contesto, lo studio pubblicato si pone come utile esempio per i clinici per la corretta identificazione e interpretazione dei lipomi para-ipofisari che, sebbene raramente osservati, potrebbero portare a errate interpretazioni. I lipomi del sistema nervoso centrale non sono considerati causa di patologie endocrine, ma sono classicamente incidentalomi che non richiedono particolari approcci terapeutici se non in peculiari ed eccezionali situazioni. L’articolo si focalizza sull’acquisizione routinaria, nei pazienti con problematiche ipofisarie, di sequenze particolari che consentono lo studio dettagliato della regione ipotalamo-ipofisaria senza la somministrazione di mezzo di contrasto (fino a poco tempo fa considerata essenziale in questo ambito), mantenendo definizione e capacità diagnostiche elevate.

Da tempo ormai infatti esiste nella nostra azienda un protocollo di risonanza specifico per le patologie pediatriche in ambito ipofisario, basato sulle più moderne conoscenze, che permette la riduzione dei tempi dell’esame, limitando l’uso del mezzo di contrasto solo a più rare situazioni. Il tutto assume una maggiore rilevanza se valutato all’interno della popolazione pediatrica, migliorando la compliance e la soddisfazione sia del piccolo paziente che della famiglia.

L’articolo ha però ulteriori significati e valenze, se analizzato all’interno di una struttura ospedaliera non principalmente a vocazione scientifica/ricerca. Il lavoro infatti dimostra la capacità di dialogo interdisciplinare, di modernizzare l’approccio clinico-diagnostico e, non ultimo, di fare rete con strutture di terzo livello. Tutto questo porta all’acquisizione di un maggiore know-how, permettendo l’ottimizzazione delle risorse sia umane che economiche, attraverso anche una crescita professionale del personale sanitario, e il miglioramento del livello assistenziale offerto al territorio.

Claudio Giacomozzi, pediatra struttura Pediatria Mantova

Nessun commento

Lascia un commento

Il tuo indirizzo email non verrà pubblicato.

Archivi
Categorie
Iscriviti alla newsletter