Laboratorio dedicato ai detenuti per prevenire le neoplasie cutanee, riprende la strategia della peer to peer education in ambito medico
I detenuti del carcere di Mantova imparano ad autovalutarsi i nei. La medicina penitenziaria di ASST Mantova, dopo il completamento della copertura vaccinale di quasi il 100 per cento degli operatori e del 70 per cento della popolazione ristretta, riprenderà dal mese di giugno le azioni di prevenzione primaria, attraverso counselling individuali e di gruppo, giochi didattici ed esperienze creative al fine di trasmettere informazioni scientifiche con la strategia della peer to peer education, con lo sviluppo quindi di intelligenza emotiva da parte dei pazienti.
A gennaio 2020 era stato organizzato un counselling di gruppo con due medici specialisti dell’equipe di Medicina Penitenziaria, Mario De Bellis ed Enrico Lazzarini, sulla prevenzione del melanoma cutaneo “Non è solo un problema di pelle”; alle attività didattiche interattive era seguito un laboratorio esperienziale per spiegare l’auto-ispezione.
“Al fine di accompagnare i nostri pazienti alla conoscenza del proprio corpo e al controllo dei segni allarmanti per la possibile insorgenza di neoplasia – commenta il coordinatore sanitario di Medicina Penitenziaria ASST Mantova Laura Mannarini – era stata avviata con successo nella popolazione femminile nel 2019 l’iniziativa “Know your cupcakes”, utilizzando come spunto la campagna di sensibilizzazione “Know your lemons”, di Corinne Beaumont, una giovane designer americana che dal 2003 sostiene la prevenzione del tumore al seno attraverso una piattaforma web tradotta in più di 20 lingue con l’obiettivo di proporre immagini facili, immediate e giocose per spiegare alle donne i segni di allarme per il tumore al seno. Abbiamo quindi stimolato anche la creatività della popolazione maschile presente a gennaio 2020 e 8 ristretti della sezione hanno aderito al progetto”.
Si è proposto un laboratorio esperienziale per apprendere e divulgare i segni di allarme di un neo cutaneo; come raccomanda il National Council on Skin Cancer Prevention di “non friggere” la pelle per prevenire l’insorgenza del tumore cutaneo con lo slogan Don’t fry day, l’associazione tra uovo fritto e neo è stata quasi immediata.
Così, per superare possibili paure ed essere tempestivi nel rivolgersi al proprio medico in caso di sospetta malattia, operatori e pazienti hanno manipolato pasta modellabile per creare una nuova campagna di sensibilizzazione, suggerendo come titolo Know your fried eggs. È infatti fondamentale eseguire l’autocontrollo con il metodo ABCDE che evidenzia 5 segni di allarme: Asimmetria (le due metà della lesione non coincidono), Bordi (irregolari), Colore (variabile con sfumature di rosso, nero, marrone o blu), Dimensione (più di 6 mm di diametro) ed Evoluzione (la lesione cambia aspetto, in dimensione, forma, colore, spessore o inizia a sanguinare).
“Per ottenere le fried eggs rappresentative di questa importante azione di prevenzione che ciascuno di noi può eseguire abitualmente – continua la Mannarini – sono serviti vari incontri e questo ha favorito il lavoro di gruppo anche tra persone di etnia differente con una conoscenza di base ed una padronanza dell’italiano non sempre omogenea, ma che hanno comunque potuto collaborare grazie a un’attività manuale e alla possibilità di esprimersi liberamente con la propria creatività”.
L’immagine finale è stata presentata sabato 12 giugno durante un webinar in occasione del master in Psicologia Penitenziaria dell’Università Cattolica del Sacro Cuore di Milano. La giornata si intitolava ‘Alla ricerca del ben-essere nel contesto penitenziario’ e Laura Mannarini ha partecipato con l’intervento ‘Empowerment nel paziente detenuto’, nell’ambito del quale è stata presentata la campagna di sensibilizzazione per la prevenzione del melanoma cutaneo ad opera dei ristretti della casa circondariale di Mantova, con l’utilizzo di questa immagine, frutto di un laboratorio realizzato poco prima dell’inizio della pandemia COVID19 in Italia.
Sempre a giugno inizierà lo screening per l’epatite C in carcere. Seguirà l’incontro con la popolazione in diretta facebook dalla pagina di ASST ‘Epatite C: prevenzione, diagnosi e cura’, in programma il 12 luglio alle 14, nell’ambito della rubrica “Un caffè con…”. Interverranno: Salvatore Casari, direttore Malattie Infettive Mantova; Giorgio Perboni, Infettivologo struttura Malattie Infettive ASST Mantova e Laura Mannarini.