La procedura, molto innovativa, permette di accorciare la degenza ospedaliera e di riprendere più rapidamente le abitudini di vita
La struttura complessa di Chirurgia Toracica di ASST Mantova diretta da Andrea Droghetti, in collaborazione con la struttura complessa di Anestesia e Rianimazione diretta da Gian Paolo Castelli, esegue interventi su pazienti svegli in anestesia loco-regionale.
La proficua sinergia con un team di anestesisti dedicato alla Chirurgia Toracica ha permesso di effettuare procedure ad alta complessità quali, per esempio, la diagnosi e la rimozione di neoplasie al polmone, senza anestesia generale e senza necessità di intubazione oro-tracheale.
L’introduzione a Mantova di innovativi blocchi loco-regionali del torace nella pratica di chirurgia toracica, di cui Droghetti è docente e autore di libri e pubblicazioni scientifiche internazionali, consente oggi di operare in modo mini-invasivo pazienti coscienti senza alcun dolore.
‘Durante un mio periodo lavorativo passato a Guangzhou, nella Repubblica Cinese – spiega Droghetti – ho avuto la possibilità di confrontarmi con colleghi anestesisti e chirurghi toracici di tutto il mondo. Abbiamo elaborato protocolli gestionali per eseguire selezionate procedure chirurgiche toraco-polmonari ‘in awake non intubated’, ovvero con paziente sveglio e senza necessità di intubazione per ventilazione meccanica.’
Sulla scorta di questa esperienza internazionale Droghetti è riuscito, grazie a un esemplare lavoro di équipe di chirurghi e anestesisti, ma anche infermieri, ferristi e operatori di sala operatoria coordinati dalla responsabile Elisa Flavi, a portare tali rivoluzionarie metodiche anche a Mantova.
Selezionati pazienti fragili trovano nella modalità ‘in awake’ l’unica chance di trattamento, non potendo essere sottoposti a un intervento resettivo polmonare con le metodiche tradizionali in anestesia generale. La nuova procedura prevede una blanda sedazione cooperativa e blocchi antalgici loco-regionali del torace, con piena soddisfazione dei pazienti.
“Durante l’intervento di resezione polmonare o altri interventi di chirurgia toracica mini-invasiva – prosegue Droghetti – i pazienti sono svegli e respirano spontaneamente senza necessità di supporto ventilatorio esterno; questo riduce lo stress psico-fisico, e permette a pazienti fragili, che non possono essere sottoposti ad anestesia generale, di essere comunque operati; accorcia la degenza ospedaliera e consente una ripresa più rapida delle abitudini di vita e lavorative. Senza contare che degenze più brevi minimizzano l’esposizione a infezioni ospedaliere e complicanze riducono la spesa sanitaria nonché la pressione sui ricoveri ospedalieri, fattore cruciale soprattutto in un periodo pandemico.”
La chirurgia toracica ‘da sveglio e senza intubazione’ è, per procedure selezionate, un’evoluzione iper-specialistica delle metodiche anestesiologiche e chirurgiche mini-invasive del torace non ancora molto diffusa ed è un importante traguardo per l’ASST di Mantova, nonché un’opportunità unica per i pazienti affetti da patologie toraco-polmonari.