Malattie infiammatorie del sistema nervoso centrale: impulso alla ricerca delle catene leggere libere nella diagnostica liquorale

Implementati i test eseguiti dalla Medicina di Laboratorio in accordo con la Neurologia e la Neuroradiologia, in particolare per la sclerosi multipla

Un impulso ai test per la diagnostica liquorale delle malattie infiammatorie del sistema nervoso centrale, come la sclerosi multipla. La Medicina di Laboratorio del presidio di Mantova, diretta da Beatrice Caruso, ha implementato il dosaggio delle catene leggere libere kappa su liquido cefalorachidiano e il calcolo del kappa index.

L’integrazione del dosaggio delle catene leggere libere nel liquor è in accordo con l’appropriatezza della richiesta clinica raggiunto a seguito di un confronto con il percorso diagnostico della Neurologia, diretta da Alfonso Ciccone, e della Neuroradiologia, diretta da Enrico Piovan. I dosaggi vengono eseguiti nel settore Immunochimica dalle dirigenti Maria Teresa Benatti e Loretta Lococo.

Le catene leggere (light chains) sono catene proteiche prodotte da un tipo di cellule immunitarie chiamate plasmacellule. Esistono due tipi di catene leggere, chiamate kappa e lambda (κ e λ). Queste si associano, in maniera mutuamente esclusiva, ad altre proteine (catene pesanti o heavy chains) a formare le immunoglobuline (anticorpi).  Le plasmacellule producono fisiologicamente una piccola quantità in eccesso di catene leggere che rimangono libere, ossia non legate nelle immunoglobuline intere, e che rappresentano le FLCs (catene leggere libere).

La ricerca di bande oligoclonali IgG esclusivamente liquorali è riconosciuta come lo standard di riferimento per la diagnostica di laboratorio della sclerosi multipla, sebbene presenti limiti analitici legati, in particolare, al lungo tempo di esecuzione e alla soggettività dell’interpretazione.

Negli ultimi anni è emersa, quale metodica di più rapida ed economica attuazione, la quantificazione delle catene leggere libere nel liquido cefalorachidiano come indice surrogato per la definizione diagnostica di malattie infiammatorie del sistema nervoso centrale, inclusa la sclerosi multipla.  In particolare, l’interesse clinico si è concentrato sulle κ-FLCs (free light chains), scelta derivata dall’osservazione di un aumento più elevato delle stesse nei soggetti con sclerosi multipla rispetto alle λ-FLCs.

Inoltre, è stato consigliato l’uso in ambito clinico del k-index invece della sola determinazione delle catene κ-FLCs, in modo da minimizzare l’influenza di un eventuale danno di barriera. Questo indice mostra, rispetto all’isoelettrofocusing, una maggiore sensibilità, un costo inferiore e consente una interpretazione del tutto oggettiva e, per questi motivi, può anticipare e accompagnare la ricerca delle OCB.

Di recente, è stata osservata un’associazione tra κ-FLCs e il grado di disabilità irreversibile nei pazienti con sclerosi multipla, suggerendone l’utilizzo come marker prognostico nella malattia. L’integrazione tra esame clinico, imaging e un indice FLC (free light chains) intratecale adeguatamente validato, insieme alle bande oligoclonali (Ocb) del liquor, rappresenta una strategia promettente per una diagnosi precoce supportata da valutazioni prognostiche, al fine di migliorare la qualità della vita dei pazienti con questa patologia e limitare la loro disabilità nel tempo.

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