Gemelli, quel legame speciale che nasce già durante la gravidanza

Monozigoti, dizigoti, siamesi. Possono sviluppare un linguaggio segreto tutto loro, una connessione profonda, ma vederli come un tutt’uno è un errore

 La percentuale di nascita gemellare è stabile negli ultimi 10 anni ed è di circa 33,7 su 1.000 nati. I gemelli si differenziano per la loro origine, cioè per le modalità della fecondazione prima, e della suddivisione cellulare poi, e possono essere di due tipi: gemelli monozigoti (gemelli monovulari, 3,5 su 1000 nati) e gemelli dizigoti (gemelli biovulari 1 su 100 nati).

Solitamente la donna ha gravidanze singole. Il caso di gravidanze multiple oltre i due gemelli è raro, e si verifica solitamente in particolari condizioni. I trigemini e i quadrigemini identici sono assai rari: si verificano quando, dopo la prima divisione in due di un embrione, avviene un’ulteriore divisione di uno (in caso di trigemini) o entrambi gli embrioni (in caso di quadrigemini).

I gemelli monozigoti (identici) derivano da una singola cellula uovo fecondata da uno spermatozoo. I gemelli monovulari possono condividere la stessa placenta (gemelli monovulari monocoriali), o sviluppare due placente distinte (gemelli monovulari bicoriali). I due gemelli risultano di sesso uguale e fortemente somiglianti nell’aspetto, dato che gli individui, che si originano da questo evento casuale possiedono lo stesso patrimonio genetico e sono quindi identici:

I gemelli dizigoti sono più comuni, assommando a circa i 2/3 di tutti i parti gemellari. Derivano dalla fecondazione di due diverse cellule-uovo da parte di due diversi spermatozoi e quindi originano da due zigoti diversi. I gemelli dizigoti sono quindi fratelli che condividono l’utero materno durante lo stesso periodo di gravidanza. Possono divergere anche notevolmente tra loro, analogamente a quanto accade tra i comuni fratelli, che possono essere molto diversi tra loro per tutti i caratteri genetici e fenotipici, sesso incluso.

I gemelli siamesi sono gemelli monozigoti, che alla nascita presentano organi in comune. L’evento dipende dalla divisione tardiva dell’embrione, dopo il tredicesimo giorno dalla fecondazione. Le cause del ritardo nella scissione, al momento, non sono scientificamente accertate, ma si ipotizza che esso sia influenzato da alcuni fattori ambientali e dall’attivazione di determinati programmi genici; tuttavia esso non sembra essere un carattere ereditario.

La nascita di gemelli siamesi è comunque un’eventualità molto rara, dall’incidenza statistica di circa 1 su 120.000 nati. Le tipologie cambiano a seconda delle parti in cui i gemelli sono uniti e degli organi che essi hanno in comune

Gli studi scientifici degli ultimi ci permettono di sostenere che il legame tra due gemelli inizia già durante la gravidanza e prosegue dopo la nascita. Sembra inoltre che i gemelli mantengano lo stesso atteggiamento. Se durante la gestazione uno dei due tende ad essere più vivace tenderà ad essere più vivace ed estroverso, mentre se durante la gravidanza è tranquillo ad avere un comportamento gregario e più timido in seguito.

Inoltre può accadere che i gemelli sviluppino una sorta di linguaggio tutto loro, incomprensibile agli estranei, con cui comunicare internamente. Questo tipo di linguaggio segreto è chiamato criptofasia: si crea un accordo di gesti e parole sconosciute che i genitori devono aiutare a far superare. Il più delle volte tale linguaggio a due scompare da solo, per dare spazio al linguaggio condiviso con gli altri.

Se ciò non accade, c’è il rischio che i bambini non attivino appieno il normale sviluppo linguistico e che l’acquisizione del linguaggio possa essere ritardata. Mamma e papà a volte si adattano e imparano il significato dei gesti peculiari dei bambini, rispondendo alle loro richieste fatte con parole inventate. In questi casi, il consiglio è di favorire l’emergere del linguaggio evitando di utilizzare a propria volta i neologismi dei bambini: la risposta dell’adulto avverrà nominando oggetti e azioni nella propria lingua.

Il rapporto tra gemelli è un comune rapporto fraterno. Tuttavia il condividere gli stessi spazi e tempi di crescita porta anche a una maggiore condivisione relazionale ed emotiva, che potenzia e solidifica il rapporto tra fratelli. La telepatia tra gemelli è una leggenda, esiste però una profonda connessione che nasce durante la gravidanza, e che si sviluppa grazie a quella predisposizione alla relazione di tutti gli esseri umani, la quale, nel caso dei gemelli, viene esercitata preferenzialmente con il fratello con cui si divide il tempo.

Vedere due figli gemelli come un tutt’uno è un errore più comune di quello che si pensa. Il fatto che avendo la stessa età abbiano anche le stesse esigenze non significa che siano la stessa cosa. I bisogni possono essere anche molto diversi. È frequente che la coppia di bambini possa essere chiamata, per comodità o per sintesi, “i gemelli”, ma proprio a partire da questa omissione del singolo nome si può rafforzare l’idea che si esista solo se si è insieme. Inoltre nella scelta di inserire o meno i fratelli nella stessa classe è necessario valutare il singolo caso. Ma in generale, bisogna favorire fin dall’inizio in ciascuno dei due bambini lo sviluppo di una propria individualità, di propri personali interessi o di proprie amicizie.

 

Valeria Fasolato è il direttore del Dipartimento Materno Infantile, direttore della struttura di Neonatologia e Terapia Intensiva Neonantale e responsabile dei Consultori Familiari di ASST Mantova

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