Emozioni in Neonatologia: “Desideravamo due gemelli, ne sono arrivati tre”

Parto trigemellare spontaneo,  i piccoli non superano i 1.300 grammi. In campo tre equipe dedicate. Il padre: “Grazie al personale, in Africa di parto si muore”. 

La dottoressa, dopo l’ecografia: “Quanti figli vuole, Tafsir?”. Lui: “Quanti me ne manda Dio”. Bene, prosegue il medico, “sono tre”. Tre gemelli, oltre al fratellino di 4 anni che aspetta a casa mamma e papà. Ai due genitori si allagano gli occhi. Soprattutto al giovane operaio di 30 anni originario della Guinea con casa e lavoro a Suzzara, che desiderava più di ogni altra cosa i gemelli. Certo, né lui né la moglie Makeme avrebbero immaginato che ad agitarsi nel grembo di lei ci fossero tre creature, pronte a stropicciarsi gli occhi per vedere il mondo. Ma in cuor suo, Tafsir Soumah aveva scherzato in svariate occasione con la consorte 28enne, profetizzando l’evento fuori dal comune: “Era il mio sogno. Sono due maschi e una femmina, stanno bene e speriamo che crescano senza problemi”. La moglie non si scompone troppo per la gestione senz’altro complicata dei bimbi: “Ci aiuterà mia suocera per ora, poi faremo come potremo. Non ce l’aspettavamo, però siamo molto contenti”.

I tre batuffoli sonnecchiano tranquilli nelle culle termiche della terapia Intensiva Neonatale del Carlo Poma sotto lo sguardo adorante dei genitori. Makale, che ha preso il nome di una zia materna scomparsa due anni fa, giace beata fra i due maschietti Sory e Seydou. A distinguerli il colore delle tutine e della cuffietta. Ogni tanto un lamento con quel filo di voce proporzionato alle dimensioni delle mani minuscole che spuntano dal lenzuolo formato mignon. “Ma i loro nomi non possiamo svelarli ai parenti se non una settimana dopo il battesimo, che nella nostra tradizione è un gesto sacrificale”,  commenta il papà ancora emozionato per una nascita che sa un po’ di miracolo.

La donna è arrivata in ospedale nel cuore della notte il 21 settembre e il parto ha richiesto l’intervento di tre equipe neonatologiche. Come spiega Valeria Fasolato, direttore della Neonatologia: ”La gravidanza trigemellare è insorta spontaneamente, caso piuttosto raro. Medici e infermieri si sono mossi in urgenza, allestendo tutto il necessario per la nascita dei tre neonati prematuri di basso peso in tempi brevissimi. La signora aveva da poco superato la 29esima settimana di gestazione. La bimba pesava 1.300 grammi, i fratellini l’uno 1.250 e l’altro 1.253. Tutti hanno avuto bisogno di supporto respiratorio per i primi giorni e di nutrizione parenterale totale. Ora stanno crescendo. Respirano da soli e vengono nutriti con gavage, attraverso il latte della madre”.

Tafsir scherza sul peso di Makale, superiore a quello dei fratelli. Anziché essere la più esile, sarà lei a fare la voce grossa. Poi osserva l’infermiera che con gesti delicati la veste per prepararla insieme ai gemelli a una foto ricordo. Tutti sul fasciatoio, come tre campioni dopo una sfida record, la prima della vita: “Ringraziamo il personale per la professionalità e l’accoglienza. In Africa le donne muoiono di parto. Qui ce l’abbiamo fatta”.

Elena Miglioli è il direttore del periodico Mantova Salute, responsabile dell’Area Ufficio Stampa, Comunicazione e Urp ASST di Mantova. Giornalista professionista, scrittrice, poetessa. Ama tutte le forme d’arte, ma mette la musica (classica) al primo posto.

Nessun commento

Lascia un commento

Il tuo indirizzo email non verrà pubblicato.

Archivi
Categorie
Iscriviti alla newsletter