Ti cerco e non so chi sei.
Ho un calzino bianco
in questo letto d’ospedale.
Respiro, eppure, respiro male.
Sei arrivato e non so chi sei.
Hai un calzino giallo.
Solo questo io so di te:
scorrerai presto dentro di me.
Sei il mio calzino spaiato
ed anch’io, di nuovo, sono.
Lo devo a te e al tuo giallo dono.
Davide Vincenzi