Poma, la prima linea della portineria

La hall dell’ospedale di Mantova trasformata in sala d’attesa del Pronto Soccorso: un impatto forte per i portinai che hanno affrontato la situazione con determinazione

Il cambiamento più significativo ed evidente avvenuto in portineria durante la fase di emergenza Covid è stato la collocazione della sala d’attesa del Pronto Soccorso proprio nello spazio antistante la hall. I portinai si sono pertanto ritrovati da un giorno all’altro a fare da filtro di primo livello, sia per i pazienti che per i loro familiari.

Hanno avuto il difficile compito di interagire rapidamente con diverse persone che facevano domande su varie problematiche e dare loro le risposte necessarie.
Spesso hanno dovuto spiegare con pazienza che erano necessari accertamenti per poter avere il responso del medico, suggerendo di chiedere informazioni telefonicamente per evitare assembramenti inutili nell’attesa dei risultati delle analisi.

Soprattutto nei primi momenti hanno vissuto un clima di preoccupazione dovuto alla situazione particolarmente complessa da gestire e mai vissuta prima e ad alcune assenze dei colleghi per malattia. Questo ha portato anche a dover coprire turni un po’ più pesanti per sopperire alla mancanza di personale, ma il servizio h 24 è stato comunque sempre garantito, sacrificando talvolta qualche riposo.

Quando è scoppiata l’emergenza, vedere continuamente intorno a sé persone infette dal virus o potenzialmente contagiose è stato un impatto molto forte per i portinai che hanno tuttavia continuato a fornire il supporto necessario, affrontando la situazione con determinazione. Nelle prime due settimane anche la Croce Rossa Italiana ha dato una mano a fornire le mascherine a chi entrava in ospedale.

Costantemente dotati di guanti, mascherina e occhiali protettivi (dopo alcune settimane è stato anche installato il plexiglas intorno al bancone), i professionisti presenti nella hall hanno svolto diversi compiti per aiutare il più possibile, talvolta anche rischiosi, come prendere in consegna indumenti e borse destinati ai reparti Covid.

La grande solidarietà mostrata dalle persone ha fatto decisamente piacere e ha fornito un notevole sostegno nello svolgimento dell’impegnativo lavoro quotidiano. Non solo le grandi aziende, ma anche i singoli privati hanno voluto dare il proprio supporto e donare qualcosa per dire “siamo con voi”. Tantissimi anche i biglietti di ringraziamento e incoraggiamento che sono arrivati da varie scuole. Gesti importanti che nei momenti di difficoltà fanno la differenza.

Le donazioni per l’ospedale sono state portate quasi sempre nella hall: i portinai pensavano a smistarle suddividendole perché arrivassero a tutti o, nel caso di borse con bigliettini specifici per i vari reparti, avvisavano prontamente i diretti interessati. Tra le donazioni, molti generi alimentari tra cui pizze, dolci e pasticcini.

Anche le battute tra colleghi si sono rivelate di vitale importanza nel procurare l’entusiasmo necessario per affrontare la giornata lavorativa. Soprattutto in questo periodo, hanno aiutato a migliorare l’umore del gruppo. Darsi la carica l’un l’altro è stato fondamentale di fronte a certe situazioni impreviste che erano all’ordine del giorno.

 

Cristina Pavesi è un informatico e lavora negli uffici della comunicazione di ASST di Mantova. Ama ballare country, viaggiare ed è appassionata di videogiochi.

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